On Thu, 20 Apr 2006 21:37:02 +0200, Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
wrote in message <4aq6noFtguofU4_at_individual.net>:
[Antenne radio vaticana]
>Per caso sai se e dove fossero disponibili per quel caso dei dati un
>po' piu' completi?
Non ho a disposizione le banche dati professionali a cui accedevo
quando lavoravo nel farmaceutico, e non mi ero particolarmente
interessato alla cosa ai tempi, per� mi sono incuriosito e ho fatto un
po' di ricerche su Internet. Tenendo presenti tutti i limiti del mezzo
e usando pinze lunghe un km, non di rado qualche dato sufficiente a
farsi un'idea alla buona su problemi del genere si riesce a pescarlo.
Dopo una ricerca su motori non precisamente brevie, perch� come al
solito tocca guardarsi pure un monte di fuffa, trovo:
1) Qui ci sono un po' di rilevazioni fatte dal WWF Settore Elettrosmog
(non il massimo della credibilit� come presentazione, ahim�, perch�
gi� l'elettrosmog � concetto dubbio assai)che rilevarono valori sopra
i limiti di legge in un paese a 4 km di distanza.
Dicono di essere ingegneri e di aver utilizzato un'apparecchiatura
omologata per le rilevazioni, per� manca qualsiasi descrizione del
metodo:
http://www.elettrosmog.org/html/campagna.html
2) Dovrebbe esserci su questo argomento uno studio(mi auguro) pi�
serio denominato "Relazione conclusiva sulla caratterizzazione
elettromagnetica del sito di Radio Vaticana" (Regione Lazio �
Dipartimento Ambiente e Protezione civile � 8 novembre 1999) e vedo
che � spesso citato da giornali e siti web come prova del fatto che le
emissioni delle antenne superavano i limiti di legge, tuttavia non
riesco a trovare l'originale su Internet.
3) Trovo per� una fonte molto attendibile (al di l� dell'ufficialit�
dell'Istituto Superiore di Sanit�, il prof. Greco � uno dei nostri i�
quotati epidemiologi, e gli altri autori del rapporto appartengono
tutti ad istituti internazionali *decisamente* prestigiosi) nel
rapporto ISTISAN del 2001 su "Esposizione a campi a radiofrequenza e
leucemia infantile" che nella parte dedicata appunto al caso di Radio
Vaticana dichiara che:
<\cite>In conclusione, ad oggi, non risulta esistere una misura della
possibile esposizione ad emissioni dall'impianto di Radio Vaticana
utile ad uno studio di associazione con i casi di leucemia infantile.
<\cite>
e prosegue concludendo che:
<\cite>
I dati raccolti, sia per mortalit� che per incidenza, nell'area
intorno alla zona di Radio Vaticana sono troppo limitati per dare
significativit� a qualsiasi ipotesi di associazione
<\cite>
Lo stesso rapporto mostra inoltre come lo studio dell'Osservatorio
Epidemiologico della Regione Lazio - Agenzia di Sanit� Pubblica
ampiamente e spesso terroristicamente pubblicizzato da giornali e siti
Internet sugli otto casi di leucemia infantile riscontrati nella zona
(abbiamo un fattore di rischio sei volte superiore! etc.etc.etc.)
avesse in realt� una significativit� statistica molto debole,
significativit� che veniva completamente meno semplicemente variando
un po' gli anelli territoriali su cui veniva costruita l'analisi (e
sinceramente, su quei numeri, mi avrebbe sorpreso molto che non fosse
cos�).
Nel rapporto esiste pure una mappatura geografica di quei casi, oltre
ad una serie di chiarimenti sulle fonti di emissione, direzionalit�,
potenza di emissione, errori nelle rilevazioni condotte etc., che
forse potrai trovare interessanti se gi� non ne eri a conoscenza, e
certo sono molto pi� attendibili di quelle passate sui giornali. Il
link al rapporto:
http://www.elettra2000.it/pdf/CommissioneGreco.pdf
Infine, per una traduzione in linguaggio politico dei risultati di
quel rapporto e di altri studi sulle radiazioni non ionizzanti (anche
se con quanto dicevi te non c'entra molto, � comunque interessante
vedere come gli scienziati si sforzano di chiarire le cose ai politici
questo link:
http://www.conacem.it/novita/s010.htm
Per il resto, arrivato pi� o meno alla decima pagina di Google di
scemenze e\o fuffa, sospendo la ricerca :-) concludendone a livello
personale che si era in presenza del solito allarme, non supportato (o
supportato in maniera debolissima) dall'evidenza scientifica, che
molto probabilmente le antenne di Radio Vaticana non hanno fatto male
a nessuno, tranne forse a TV radio e telecomandi degli abitanti del
luogo.
Tuttavia giudico molto positivamente il fatto che alla fine una
condanna per quanto simbolica della radio stessa ci sia stata, per la
semplicissima ragione che le leggi sulle potenze di emissione delle
NIR *esistono*, che hanno comunque una buona (per quanto prudenziale)
ragion d'essere, e che non si vede perch� Radio Vaticana potesse
permettersi di non rispettare le leggi dello stato in cui eran situate
le sue antenne.
Saluti da Bhisma
--
... e il pensier libero � la mia f�!
Received on Sun Apr 23 2006 - 03:09:01 CEST