On 11 Apr 2006 16:47:35 -0700, "bruno il pasticcere"
<amcova_at_gmail.com> wrote in message
<1144799255.184300.22920_at_u72g2000cwu.googlegroups.com>:
>tuttavia non credo che la potenza sia molto alta in
>assoluto, non so quanto possano tollerare i circuiti del tuo sistema
>nervoso. Dovresti dare un'occhiata a dati sulle potenze emesse dai
>cellulari in circolazione, e qualche dato di biofisica sull'effetto
>delle onde elettromagnetiche sul sistema nervoso.
>C'� inoltre da contare la frequenza a cui trasmette i segnali:
>l'energia dei fotoni � proporzionale alla frequenza, a parita di
>potenza emesse le cose si comportano in modo diverso...comunque non so
>se effettivamente siano fotoni ad energia e in numero abbastanza alti
>da disturbare i processi chimici del tuo organismo...
Una precisazione (se la moderazione me la passa, non so quanto possa
essere OT qui): quello che stai seguendo tu � il tipico approccio
*fisico* ad un problema del genere, si guardano potenze e frequenze in
gioco, si calcola se siano tali da creare problemi all'organismo in
base alle *note* interazioni biochimiche e biofisiche, se si vede che
problemi non ce ne sono, ok, siamo a posto.
E' sicuramente un approccio legittimo e sensato, molto utile a non
farsi paranoie inutili, a decidere se esiste o no un razionale per una
ricerca, etc... ma l'approccio *epidemiologico* � del tutto diverso.
L'epidemiologo si interessa fondamentalmente a controllare
statisticamente se un fatto (l'uso del cellulare, nella fattispecie) e
una patologia, nel *lungo periodo* risultino associati, e soprattutto
di quali probabilit� statistiche esistano che tale associazione non
sia meramente casuale.
Per questo � importante capire, e spesso il pubblico non lo capisce,
che molte volte (non sempre, dipende dal tipo di studio, dal tipo di
rischi calcolato etc) il "rischio epidemiologico" altro non � che
l'espressione di questa probabilit�, *non* l'espressione della
probabilit� di ammalarsi.
Espressioni in s� terrorizzanti fuori contesto, come quella "il
rischio epidemiologico di tumore nel campione indagato � triplo
rispetto al campione di controllo" possono benissimo significare in
realt�: "esiste una probabilit� appena discreta che i tumori rilevati
nel campione non siano casuali ma siano connessi al fatto indagato".
Comunque, tornando al problema del diverso approccio, il punto
importante � che l'epidemiologo pu� benissimo decidere di indagare su
una possibile associazione fatto-malattia, anche se dal punto di vista
biofisico o biochimico, tale associazione non sembri del tutto
plausibile per le conoscenze che si hanno.
Semplicemente perch� la gente ha paura del telefonino, per esempio;
in casi del genere l'epidemiologo ottiene comunque un risultato: se
non trova connessioni la gente si rassicura, se trova connessioni in
qualche sottogruppo statistico particolare allora dice: "oh bellino,
vorr� dir qualcosa?" e va avanti con nuove indagini restringendo il
campo... se nuovi studi confermano l'associazione, se essa appare
sempre meno casuale, allora sar� necessario porsi il problema del
*perch�* questa associazione non sia casuale, e qui entrano in gioco
tipi di indagine diversa da quella epidemiologica, che in linea di
principio *non* si interessa pi� di tanto a questo "perch�", e da
sola non pu� arrivare a decidere quale sia, solo a restringere il
campo di indagine in modo tale da rendere pi� facile deciderlo.
Il tutto, immagino, pu� sembrare molto macchinoso ed impreciso a chi
sia abituato all'esattezza della scienza fisica, ed in effetti lo �
(rilevazioni e misurazioni piuttosto imprecise, quasi sempre
retrospettive, uso pesante della statistica che rende spesso difficile
interpretare i risultati, studi su studi che si susseguono per anni,
spesso senza ottenere nessun risultato o risultati vaghi...) ma �
l'unico modo per valutare nel *lungo* periodo una possibile
associazione non casuale tra fatti e malattie, che nel breve periodo
non potrebbe mai emergere, e non di rado arrivare a risultati che
aiutano\obbligano a rivedere i *perch�* fisici biochimici etc. di
quell' associazione.
Saluti da Bhisma
--
... e il pensier libero � la mia f�!
Received on Sat Apr 15 2006 - 15:28:03 CEST