"Enrico SMARGIASSI" <smargiassi_at_ts.infn.it> wrote in message
news:443A552B.2040900_at_ts.infn.it...
> Bruno Cocciaro wrote:
>
> > Quindi, se si fa attraversare la sfera da un monopolo magnetico,
>
> Be', non vedo la ragione di introdurre monopoli magnetici, basta una
> carica in moto. Ma per il resto sono d'accordo.
Si', pero' con una carica in moto (positiva), si vede che sparando la carica
dentro la sfera nella direzione x, macroscopicamente si vede la carica
eseguire un moto parabolico con concavita' diretta verso il basso, cioe' in
direzione -z (la sfera e' polarizzata uniformemente e la polarizzazione e'
diretta + z),
avendo a disposizione un monopolo magnetico (positivo) si potrebbe vedere la
netta differenza che c'e' fra il caso elettrico e il caso magnetico:
sparando il monopolo dentro la sfera nella direzione x, macroscopicamente si
vede il monopolo eseguire un moto parabolico con concavita' diretta verso
l'alto, cioe' *in direzione +z* (la sfera e' magnetizzata uniformemente e la
polarizzazione e' diretta + z).
Ho poi detto, in sostanza, che sparando nella sfera non delle cariche ma dei
dipoli si osserverebbe una differenza analoga a quella che si ha con le
cariche:
un dipolo elettrico sparato lungo x, di momento p diretto +z,
nell'attraversare la sfera, e' soggetto a momenti torcenti non nulli quando
passa in vicinanza dei dipoli immersi nella sfera, e questo fa si' che,
nell'attraversamento, il dipolo tende a invertire la sua polarizzazione (se
la sfera e' sufficientemente grande quando esce il dipolo avra' il momento
diretto -z).
un dipolo magnetico sparato lungo x, di momento m diretto +z,
nell'attraversare la sfera, *non e'* soggetto a momenti torcenti (cioe' il
momento torcente e' nullo) quando passa in vicinanza dei dipoli immersi
nella sfera, e questo fa si' che, nell'attraversamento, il dipolo tende a
*mantenere* la sua magnetizzazione.
> > cioe' da quanto la loro forma permette loro di "compenetrarsi".
>
> Direi molto poco, indipendentemente dalla forma: la repulsione di Pauli,
> se non altre, mi sa che impedisce ogni overlap sostanziale dei cori
> atomici. In ogni caso anche se ci fosse overlap notevole il risultato
> sarebbe non piu' analizzabile in termine di insieme di dipoli, ed a quel
> punto dovremmo ripartire daccapo. Non ci sarebbe, insomma, ragione per
> credere nell' autosostentamento del campo magnetico.
Io non sto dicendo che le cose devono per forza funzionare nella maniera da
me presentata (cioe' non sto dicendo che la repulsione di Pauli, gli overlap
e altre cose che non conosco, devono per forza essere irrilevanti nel
problema in esame, e non lo sto dicendo come minimo perche' quelle cose non
le conosco), sto semplicemente dicendo che, se si chiede "Come mai i magneti
permanenti sono molto piu' diffusi degli elettreti, visto che le equazioni
di Maxwell mostrano "forti analogie tra materia magnetizzata e materia
polarizzata"?" allora la risposta dovrebbe essere quella di far notare che
le equazioni Maxwell *non* mostrano "forti analogie tra materia magnetizzata
e materia polarizzata", anzi mostrano una forte differenza. Jackson mostra
chiaramente che la differente origine delle fonti dei due campi fa si' che
il comportamento di dipoli elettrici immersi in materiale uniformemente
polarizzato e' nettamente diverso dal comportamento di dipoli magnetici in
materiale uniformemente magnetizzato (i primi tendono ad orientarsi in
direzione opposta a P, i secondi in direzione concorde a M). Ad ogni modo,
anche senza Jackson, tale differenza e' gia' abbastanza chiara nelle
equazioni di Maxwell. Certo le pagine del Jackson aiutano a capire per quale
motivo non possiamo pensare di risolvere la questione assumendo i dipoli
puntiformi, cioe' ci dicono che le cose interessanti avvengono proprio
quando un dipolo passa in vicinanza di un'altro (cioe' per la stragrande
maggioranza del tempo il dipolo si trova in situazione di equilibrio
indifferente). Se assumiamo i dipoli puntiformi allora diciamo che le cose
interessanti non avvengono mai (un dipolo non passera' mai "vicino" ad un
altro dipolo). Ma assumendo i dipoli puntiformi non solo tanto i dipoli
elettrici quanto quelli magnetici sarebbero sempre in situazione di
equilibrio indifferente, anche le cariche (elettriche o magnetiche che
siano) attraverserebbero un materiale uniformemente polarizzato (o
magnetizzato) senza venire minimamente perturbate (cioe' niente moto
parabolico). La questione allora diventa capire quanto possa essere valida
l'assunzione di dipoli puntiformi, cioe' e' vero che i dipoli sono piccoli,
pero' ce ne sono anche tanti, e bisogna vedere se conta di piu' la
"piccolezza" dei dipoli o la "grandezza" del loro numero. Quando una carica
attraversa un pezzo macroscopico di materiale uniformemente polarizzato,
passa tante volte vicino a un dipolo (a causa del fatto che i dipoli sono
tanti) o poche (a causa del fatto che i dipoli sono piccoli)? E le
osservazioni, almeno nel caso di carica elettrica che attraversa un
materiale uniformemente polarizzato (esempio il condensatore piano riempito
di dielettrico) ci dicono che e' sostanzialmente sempre valida la prima
risposta.
> Enrico Smargiassi
Ciao.
--
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Tue Apr 11 2006 - 13:22:55 CEST