autodidatta ha scritto:
> Riflettendo bene su quanto mi avete risposto riguardo alla forza
> centrifuga / centripeta ho capito che :
> E' molto molto importante, nella considerazione delle forze,
> specificare il sistema di riferimento. Bene.
Non e' "molto molto importante": e' _indispensabile_ :)
> Quello che mi risulta ostico � : come � possibile che una forza che il
> mio corpo percepisce come tale sia dovuta, nella sua esistenza, al
> solo fatto di trovarmi solidale con un sistema di riferimento invece
> che con un altro ?
Buona domanda, anche se classica...
La questione e': che cosa vuol dire che il tuo corpo "percepisce" una
forza?
Non e' questione semplice e immediata come sembra.
In particolare, gioca un ruolo essenziale il modo come il cervelo
interpreta gli stimoli che arrivano dai nervi periferici e dagli
organi di senso.
Quello che direttamente percepisci saranno degli spostamenti del tuo
corpo rispetto ad altri corpi, eventualmente le interazioni del corpo
con gli altri (spinte, pressioni).
E' solo in modo molto mediato, e in base all'esperienza precedente,
cheil cervello decide d'interpretare questi stimoli dicendo "c'e' una
forza".
Ma questa interpretazione puo' essere ingannevole, se viene usata in
condizioni anomale, come appunto quando ti trovi un in rif. non
inerziale.
Il caso piu' semplice e' quello del passeggero di un autobus che frena
bruscamente.
Il passeggero e' portato a dire che qualcosa lo ha spinto in avanti,
ma chi guarda la scena dal di fuori dira' semplicemente:
"No, tu hai continuato a muoverti come prima, mentre il pavimento
dell'autobus ha rallentato.
Naturale che rispetto all'autobus ti sia stato proiettato in avanti.
E per rimanere in equilibrio hai dovuto reggerti da qualche parte, in
modo che un corpo esterno applicasse al tuo corpo la forza necessaria
per farlo rallentare."
Come vedi, i fatti restano quelli, ma la descrizione che ne dai cambia
a seconda del rif. in cui ti poni per dare la descrizione.
--
Elio Fabri
Received on Wed Apr 12 2006 - 20:47:34 CEST