[it.scienza.fisica 04 Jul 2019] Franco ha scritto:
> On 7/4/2019 22:33, Pangloss wrote:
>> Pertanto ha solo senso chiedersi quale sia la reale V_A-V_B nel testo proposto,
> Non esiste una "reale" differenza di potenziale, perche' non c'e` una
> funzione potenziale: quello che si trova dipende dal percorso dei cavi
> del voltmetro.
Mi pare che tutti concordino sul fatto che la lettura del voltmetro dipenda dal
percorso dei cavi applicati in A e B: dunque tale lettura non e' significativa.
La questione della differenza di potenziale V_A - V_B presenta invece aspetti
interessanti da discutere. E' vero che in condizioni non stazionarie il potenziale
scalare V e' solo una componente del potenziale elettromagnetico (l'altra e' il
potenziale vettore) ed e' vero che tali potenziali sono definiti solo a meno di
una trasformazione locale di gauge.
In questo senso non esiste una funzione potenziale V: e' questa la tua critica?
Ma come se ne discuterebbe in termini circuitali?
Un pezzo di filo conduttore AB soggetto ad induzione e' un bipolo per il quale
sussiste la relazione caratteristica:
V_A - V_B + f = RI
Naturalmente in caso di grandezze distribuite f ed R sono valori totali.
Se A=B il circuito e' una spira chiusa e si ha come ben noto:
f = RI
Nel nostro quiz il circuito e' fermo; la forza elettromotrice f indotta nella
spira e' la circuitazione del campo elettrico (non conservativo).
Nel caso del bipolo aperto AB la forza elettromotrice f e' espressa dal medesimo
integrale curvilineo calcolato sull'arco aperto AB del filo conduttore.
Per differenza di potenziale "reale" io intendevo appunto:
V_A - V_B = f - RI
Perche' questa definizione tecnica non avrebbe senso? Non vedo alcuna ambiguita'
nelle grandezze a secondo membro, sebbene senza una conoscenza del campo elettrico
indotto lungo l'arco AB considerato la forza elettromotrice f non sia calcolabile.
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Elio Proietti
Valgioie (TO)
Received on Fri Jul 05 2019 - 11:20:36 CEST