Il 27 Mar 2006, 00:49, "Bruno Cocciaro" <b.cocciaro_at_comeg.it> ha scritto:
> "Bruno Cocciaro" <b.cocciaro_at_comeg.it> wrote in message
> news:44145010$0$36940$4fafbaef_at_reader3.news.tin.it...
> Il problema non sarebbe dunque "ma cosa sarebbe questo h?"
> ma piuttosto "per quale motivo (cioe' quale e' la ragione fisica a causa
> della quale) gli stati li dovremmo contare in quel modo?"
Puo' essere che ti sia sbagliato su questo punto, tuttavia hai visto
giusto quando hai usato la metafora degli occhiali con cui guardiamo
il sistema. Basta considerare un esempio semplice. Consideriamo
quattro oggetti e due scatoline. Le distribuzioni possibili sono 4, con
4 oggetti e 4 scatoline diventano 70. Con 4000 scatoline le distribuzioni
possibili sono 10650673999000.
In effetti se consideriamo le microdistribuzioni compatibili con una data
distribuzione come indicatore di entropia, in luogo del tradizionale
modo di conteggio mediante il volume di fase abbiamo successo
nell'ottenere il termine di Boltzmann. Non e' un caso. La meccanica
quantistica con la nozione di indistinguibilita' e la nozione di stato
d'insieme descritto da una funzione d'onda assegna ad un sistema
isolato numero e fase. La termodinamica tuttavia e' la teoria di un
sistema in interazione, ed in effetti la statistica quantistica procede
dal conteggio delle microdistribuzioni. E' corretta questa identificazione
delle microdistribuzioni con i microstati? Si e no. Lo stato quantistico
ammette una molteplicita' di coefficienti di fase compatibili con una
microdistribuzione "osservabile" ed e' la nozione stessa di
microdistribuzione
che destruttura lo stato per via della complementarita' fra numero e fase.
Cambiando decisamente rotta, quello che ti chiedo e' se per caso
la considerazione della tensione superficiale non conduce necessariamente
al conteggio corretto dell'entropia, ovvero al coefficiente di Boltzmann.
Conosci una spiegazione classica della tensione superficiale?
Cosa fanno due particelle di una nebbia in un gas? Come mai piove?
Non e' forse per effetto della soluzione del paradosso di Gibbs che
piove?
> --
> Bruno Cocciaro
> --- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
> --- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
> --- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
>
--------------------------------
Inviato via
http://arianna.libero.it/usenet/
Received on Thu Mar 30 2006 - 18:06:47 CEST