Re: emulsione fotografica
"Bruno Cocciaro" <b.cocciaro_at_comeg.it> ha scritto nel messaggio
news:44311765$0$36929$4fafbaef_at_reader3.news.tin.it...
> Secondo me per "capire" cosa si intende con "frequenza del fotone" e' bene
> comprendere che quella frequenza e' convenzionale.
&
> E cio' che c'e' di non convenzionale e' il vettore d'onda k.
Io parto da un ragionamento molto semplice. Prendo un prisma e lo metto al
sole. Dall'altra parte emergono i colori (che bello). Secondo la teoria
ondulatoria il rosso vibra meno frequentemente dell'azzurro. Secondo la MQ
ci sono i fotoni. DFa quando lo so, il mio prisma non smette di dare il
risultato di sempre: a lui la vita non � cambiata. A me si :-) Perch� mentre
da un punto di vista statistico, posso capire come mandando un miliardo di
fotoni tutti idealmente monocromatici, quelli rossi vengopno deviati
diversamente da quelli azzurri, mi torna, comprensibilmente direi,
comprendere come mai si affermi che anche uno sciame di fotoni tutti uguali
(emessi chess� con la stessa stimolazione di un atomo), alcuni vadano un po'
pi� qui, altri un po' pi� l�. A tasl proposito si dice: i fotoni
monocromatici non esistono. E ho letto anche una interpretazione del
principio di indeterminazione basata sulla solita storia del pacchetto
d'onde che pi� � ristretto e definito nello spazio, pi� ha uno psettro
ampio. Al contrario si sa che lo spettro di una armonica � una linea
centrata sulla freq. della stessa armonica.
Io, nella mia ingenuit�, credevo che questo pacchetto d'onde che � associato
ad elettroni e palline da ping-pong fosse anche associato ai fotoni. In
questo modo mi capacitavo di come mai sti' benedetti fotoni avessero questa
frequenza non unica.
Pensa che ho visto una bella animazione che mostra come si evolva nel tempo
la funzione d'onda associata ad un fotone, a seconda che esso venga emesso
come una sfera che s'allarga (la funzione) da una atomo isolato, oppure che
incontri un muro, due fenditure, ecc. In altre parole era come dire:
fregatene di cosa sia il fotone, ma se vuoi avere una idea di come varino
nel tempo e nello spazio le probabilit� di trovarlo qui, l�, o che abbia
questa o quella energia, oppure che faccia quello o questo, guarda
l'animazione e renditi conto che non stiamo parlando di fotoni, ma delle
onde di probabilit� ad esso associate. A me, questo, bastava a spiegare la
questione dello spettro non a linea singola. Insomma, il mio "segnale" era
la funzione d'onda, i suoi spettri (di densit� d'ampiezza, di energia, ecc),
le densit� di probabilit� di quelle "osservabili" come energia e posizione
che nel mondo classico erano certezze (� ovvio che quando parlo di spettri
non scendo nello specifico tecnico, dico solo quell'insieme di "grafici" che
mi danno la densit� di una qualche grandezza in funzione della frequenza;
dove queste grandezze possono essere: probabilit� di posizione, ampiezza,
probabilit� di energia, ecc, ecc). Avr� detto mille sciocchezze, ok, ma
meglio di cos� non so esprimere quello che (non) ho capito.
In tutti quyesto arriva Elio Fabri che mi dice (sempre se non l'ho
frainteso) che al fotono non � associata una funzione d'onda. Io credo pi� a
lui che certa divulgazione che si fa in Rete: vorrei solo quindi dei
chiarimenti molto stringati.
Tutto qui.
Received on Mon Apr 03 2006 - 15:18:57 CEST
This archive was generated by hypermail 2.3.0
: Wed Feb 05 2025 - 04:23:22 CET