Re: emulsione fotografica
"Elio Fabri" <mc8827_at_mclink.it> ha scritto nel messaggio
news:e0bvtb$28vv$1_at_newsreader2.mclink.it...
> Risultato e' che la MTF (modulation transfer function) ossia la
> risposta a un'immagine puntiforme ha un'estensione finita, molto piu'
> grande dei microcristalli, e con andamento grosso modo gaussiano.
Vuoi dire che se l'ottica riuscisse a produrre un ideale "punto" luminoso,
questo impressionerebbe comunque un'area finita addirittura pi� grossa dei
microcristalli stessi?
Interessante. Ma interessante mi pare sia anche un'altra differenza: ossia
la disposizione a strati dei rivelatori per le tre diverse bande spettrali.
Visto che mi risponde proprio l'autore degli appunti di ottica, che
ringrazio, approfitto per altre tre domande, molto brevi.
Ho letto da qualche parte una tua affermazione: "in meccanica quantistica
non ha senso parlare del percorso del fotone, nel senso che dopol a
rivelazione non puoi dire che traiettoria abbia seguito" (non ho citato
letteralmente). Altrove si dice come la luce viaggi in linea retta, ma come
in realt� qualunque fascio di luce tenda a divergere (sulle lunghe
distanze). Ti domando:
1) la divergenza � solo un limite "tecnologico" o qualcosa di
intrinsecamente fisico? Io propendo per la prima. Nel senso che almeno in
linea di principio potrei pensare di realizzare un fascio di luce in cui
tutti i fotoni viaggino paralleli ad un asse. E' sbagliato?
2) prescindendo dalla risposta che eventualmente darai alla precedente
domanda, vorrei che mi aiutassi a capire una cosa. Mentre mi viene facile
immaginare i fotoni che viaggiano paralleli, non altrettanto riesco a
figurarmi in che senso si possa affermare che un campo EM si propaga in
linea retta. Qual � la grandezza fisica che indica la direzione di un'onda
EM? Puo' tornare utile a tal fine il vettore di Poynting?
3) Infine: come avrai notato, quando parlo di fotoni, mi riferisco
ingenuamente all'idea (sbagliata) della microscopica pallina da tennis,
ossia faccio ricorso, per mancanza di conoscenze pi� approfondite, ad una
immagine mutuata dal mondo classico. Lungi da me la richiesta di spiegazioni
che esulino dalle mie attuali possibilit�, vorrei almeno sapere come si
concilino il fatto che la luce viaggi in linea retta, con l'affermazione che
del fotone rivelato non si possa dire - conoscendone la sorgente -, quale
percorso abbia seguito. In altre parole, non ha senso neppure dire che la
funzione d'onda associata al fotone "viaggia" nello spazio in linea retta?
Grazie
Received on Wed Mar 29 2006 - 01:00:57 CEST
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