Dario de Judicibus ha scritto:
> "Aleph" <no_spam_at_no_spam.com> ha scritto nel messaggio
> news:e00io4$8pi$1_at_news.newsland.it...
> | 1) La presenza di forti errori sistematici nella determinazione delle
> | distanze cosmologiche: una sovrastima nelle distanze si traduce in una
> | sovrastima (con il quadrato della distanza) delle luminosit�;
> D'accordo: resta il fatto che una quasar o una pulsar a poca distanza dalla
> nostra galassia non c'�.
Le maggioranza delle pulsar conosciute, che sono in pratica stelle di
neutroni, sono oggetti della Via Lattea distribuiti a distanze variabili
attorno a noi ma comunque molto piccole, dell'ordine delle dimensioni
della galassia.
Inoltre le pulsar non sono, in generale, oggetti particolarmente luminosi:
nulla a che vedere con la luminosit� stimata per i quasar, ma nemmeno con
quella di oggetti stellari (molto meno luminosi dei quasar) come le
supernovae.
Sebbene durante l'inflazione si sono verificate
> fluttuazioni responsabili sia dell'asimmetria materia/antimateria che della
> struttura "granulare/frattale" dell'universo, ci dovrebbe comunque essere
> una maggiore "uniformit�" nella distribuzione di un qualsivoglia oggetto X.
> O no?
L'uniformit� dell'Universo si realizza in genere a scale differenti a
seconda dello specifico "tracciante cosmico" prescelto (galassie, cluster
di galassie, quasar, GRB, etc.), che non corispondono necessariamente a
quella tipica dell'universo locale.
Inoltre l'universo evolve nel tempo e tale processo storico ha come
effetto apparente la creazioni di disuniformit�.
Prendiamo ad esempio la prima generazione stellare seguita al
disaccoppiamento (tali stelle non sono ancora state osservate anche se
potrebbero essere collegate ad alcuni eventi di RGB), nell'universo locale
attuale non sono osservabili, perch� la loro formazione � iniziata in un
momento preciso nel passato ed � finita poco tempo. Abbiamo una qual�che
speranza di osservarle solo quardando molto lontano ovvero molto indietro
nel tempo (oggetti ad alto z).
> | 2) la sussistenza di forti effetti evolutivi nella storia galattica
> | passata, tali che in un determinato periodo di tempo nel passato si
> | sarebbero verificate delle fasi parossistiche (quasar, AGN, etc.), del
> | tutto esaurite al tempo presente. Poich� guardare lontano nello spazio
> | equivale a guardare indietro nel tempo, ne discende come conseguenza che
> | le fasi parossistiche del passato, associate ad oggetti esotici e
> | fortemente luminosi, siano riscontrabili unicamente in oggetti ad alto z e
> | quindi estremamente vecchi e distanti.
> Quindi mi stai dicendo che oggetti MOLTO vecchi avevano grandi energie...
> OK, assumiamo sia vero, ma allora, nelle nostre vicinanze non ci dovrebbero
> essere dei "fossili" di tali oggetti? Ovvero, ci� che ne rimane, delle
> tracce?
Secondo la visione corrente le tracce sarebbero i buchi neri supermassicci
presenti in molte galassie dell'universo locale tra cui la nostra (4
milioni di masse solari circa).
> In ogni caso, possibile che nessuno abbia mai trovato questa cosa curiosa?
> Ho letto molti articoli e tutti parlano di oggetti molto energetici
> lontanissimi come se fosse scontato che sia normale che non ce ne siano di
> vicini a noi. Strano.
...
La cosa curiosa, come la chiami tu, � un fatto ben noto.
La spiegazione che viene data, ripeto, � esenzialmente di tipo evolutivo.
Un grafico molto interessante (non ho un link utile da proporre al
momento) che attesta ci� � quello che rappresenta la densit� di quasar in
funzione del redshift. Ebbene esso ha un andamento molto particolare, di
tipo evolutivo; tende ad aumentare con z fino a raggiungere un massimo per
un valore di z attorno a 2-3 e poi decresce per valori pi� grandi.
A parte le inevitabili, ad oggi, incompletezze dei cataloghi utilizzati in
queste ricerche il significato del risultato � evidente: � esistita in un
periodo ben definito nel lontano passato dell'universo un'et� dell'oro dei
quasar, et� dell'oro che oggi semplicemente non esiste pi�.
Per quale motivo? Perch� anche l'universo nella sua globalit�, come ogni
cosa, evolve ed invecchia.
Saluti,
Aleph
--
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Received on Tue Mar 28 2006 - 10:07:10 CEST