Elio Fabri wrote:
> > Bene, in entrambi i casi nell'eq. compare un oggetto matematico che �
> > cruciale nella teoria: il tensore di Riemann-Christoffel (che descrive
> > per l'appunto la geometria). Quindi in assenza di campo la geometria
> > sarebbe quella di Minkowski e non si avrebbero gli effetti mareali
> > (che sono quelli pi� evidenti).
> Questa e' una specie di fuga in avanti :)
>
> Ma soprattutto: l'avvicinamento o allontanamento dei due corpi, come
> pure gli effetti di marea, che appunto sono la stessa cosa, sono
> *fatti*.
> Il modo come li si interpreta, la teoria che ci si costruisce attorno,
> e' un'altra cosa.
Vero. Tentavo soltanto di indicare in quali eq.ni questi oggetti
matematici "astrusi" compaiono e sono importanti, come per es. l'eq.
della deviazione geodetica.
> Tra l'altro, proprio da cio' che avete detto appare che *non e'
> necessario* ritare in ballo curvature, Riemann, geodetiche, ecc. per
> spiegare quello che si vede: il buon vecchio Newton basta e avanza.
>
> Percio' il salto che fa Einstein, l'idea nuova, va sottolineata.
> Detto molto all'ingrosso, E. ragiona cosi':
> "Ma se questi effetti della gravita' siproduicono *esattamente* allo
> stesso modo su qualunque corpo, allora non si tratta di proprieta' dei
> corpi, di un'interazione come ci ha detto Newton.
> E' piu' naturale attribuire tutti gli effetti a proprieta' geometriche
> dello spazio-tempo."
La frase riassume molto elegantemente l'idea rivoluzionaria che c'�
sotto la RG.
Saluti
Received on Sat Mar 18 2006 - 14:24:22 CET
This archive was generated by hypermail 2.3.0
: Fri Nov 08 2024 - 05:10:16 CET