Re: Quasar e redshift

From: Tetis <gianmarco100_at_inwind.it>
Date: Fri, 03 Mar 2006 13:32:50 GMT

                    Il 02 Mar 2006, 12:07, "stefania" <molok123xy_at_yahoo.it> ha scritto:
> Tetis wrote:
> <A parte per il redshift cosmologico, i fenomeni di blueshift sono
> molto piu' comunemente osservati dei fenomeni di redshift, nello studio
> di nuclei galattici attivi. In effetti. Sai perche'?
> Invece il redshift dovuto alla massa del buco nero e' un'altra cosa.>
>
> Credevo che il blueshift si manifestasse prevalentemente con alcune
> stelle vicine al sole.
> Non immaginavo che si potessero osservare fenomeni di blueshift fuori
> della nostra galassia.
> Perch� si osservano fenomeni di blueshift nello studio di nuclei
> galattici attivi? Io non lo so ...

Il motivo e', che associato al fenomeno su cui focalizzavi
l'attenzione, ovvero quello di caduta di massa verso un
buco nero, una stella massiva, tanto in sistemi binari che
in sistemi immersi in nebulose, si associa, spessisimo
la proiezione di grandi quantita' di materia lontane dal
buco nero. E' un fenomeno di cui si ha coscienza da
circa vent'anni. Inoltre, mentre la caduta di materia coinvolge
spesso accelerazioni talmente intense da essere poco associata
con la produzione di luce visibile e ben di piu' con radiazione X
dovuta all'accelerazione ed al frenamento repentino di particelle
cariche, nei getti si verificano sempre fenomeni di ricombinazione,
dallo stato ionizzato ad atomi. A questi fenomeni e' associata l'emissione
di radiazione prevalentemente visibile, si hanno poi fenomeni chimici
e tant'altro. Tutto questo avviene rigorosamente fuori dai buchi neri,
spesso a debita distanza.
E la luce viaggia al passo con la materia che la produce (che raggiunge
velocita' di frazioni significative della velocita' della luce, fino al
70%).
Un esempio, forse il piu' significativo storicamente, e' in questa immagine:

http://www.astr.ua.edu/keel/agn/m87jet.html

vedi che la parte piu' luminosa e' comunque nel centro. Il che ha dato
un primo significativo sostegno alla tesi di chi riteneva che anche
nelle quasar la parte otticamente attiva fosse da ubicare vicino alla
zona di variabilita' X. Ovviamente non si tratta di una dimostrazione
di cio', anzi questi nuclei galattici attivi, che hanno un proprio nome,
ormai, Blazars sono stati classificati a migliaia ed in molti casi si trova
piu' luce spostata verso il blu, di quanta se ne trovi spostata verso il
rosso. Si pensa che in questi oggetti il centro sia schermato da polveri.
Si vede anche che la loro luce visibile e' parzialmente polarizzata, il
che fa pensare a meccanismi di ricombinazione guidati in presenza
di un campo magnetico, questo si ritiene infatti il principale meccanismo
di confinamento del getto.

Va detto per contro che esistono anche (poche) situazioni
opposte: nessun getto visibile e molta luce.
 
> Stefania
>
          

--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Received on Fri Mar 03 2006 - 14:32:50 CET

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Fri Nov 08 2024 - 05:10:16 CET