Re: Vedere il big bang (quasi)

From: popinga <aobh_at_h.h>
Date: Wed, 01 Mar 2006 18:22:36 GMT

                    Il 28 Feb 2006, 20:56, Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it> ha scritto:
> XRay ha scritto:
> > Mah, probabilmente � un modo per dire che la sua risoluzione �
> > talmente alta da rilevare radiazioni che, emesse 300.000 anni dopo il
> > big-bang, arrivano a noi in questo momento.
> Debbo correggerti in alcuni punti.
> 1) Non confondere risoluzione e sensibilita'.
> seil segnale e' debole quella che serve e' la seconda, non la prima.
> 2) "Rivelare", non "rilevare".
>
> > In altre parole � uno strumento che permette di "vedere" oggetti
> > lontani 10-15 miliardi di anni luce.
> >
> > Immagino che tali radiazioni siano talmente affievolite da richiedere
> > uno strumento eccezionale, no?
> Vediamo anche qui d'intenderci...
>
> Luca Alfano aveva scritto:
> > Ho letto che tra qualche anno verr� lanciato un altro telescopio
> > spaziale che sostituir� Hubble. Si dice che con questo nuovo telescopio
> > si spera di poter -vedere- non nel senso stretto della parola perch�
> > non lavora nel visibile, ma che comunque dovrebbe -vedere- le prime
> > radiazioni emesse dall'universo 300.000/400.000 anni dopo il big bang.
> Non so dove Luca abbia letto la notizia, e che cosa esattamente
> intendesse chi l'ha scritta.
> Ma vorrei ricordarvi che quella radiazione e' stata "vista" ormai
> oltre 40 anni fa, ed e' stata misurata sempre piu' accuratamente fino
> a tempi recenti.
> Quindi non si puo' parlare di "strumenti eccezionali".
>
> Non capisco poi in che modo un telescopio che dovrebbe sostituire
> Hubble possa essere usato per rivelare quella radiazione: Hubble
> lavora nel visibile o forse nel vicino infrarosso, mentre la radiazione
> di fondo cosmica ha lunghezza d'onda dell'ordine del mm.
> Occorre quindi un radiotelescopio, che e' tutt'altro strumento...
>
> Non mi sono informato, e forse qualcuno ne sa di piu'.
>

Non si capisce bene a cosa si riferisca il l'articolo citato da Luca; Forse
ad uno studio approfondito (con risoluzione migliore dei precedenti) delle
anisotropie della radiazione di fondo: la mappa che ne risulta viene spesso
definita, dai divulgatori, come una "fotografia dell'universo
primordiale"... quindi non c'e' tanto da stupirsi se si sente dire "vedere
il bigbang".
Oppure si riferisce ad altro: la maggior parte degli esperimenti spaziali di
prossima generazione infatti lavora nella banda gamma (o nella rivelazione
particelle cosmiche), con lo scopo di studiare le caratteristiche dei flussi
di radiazione (e particelle) provenienti da processi fondamentali ad
altissima energia che avvengono nel nostro universo (e che caratterizzano la
fisica dell'universo primordiale): forse "vedre il bigbang" era inteso in
questo senso, chissa'.


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Received on Wed Mar 01 2006 - 19:22:36 CET

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