> "E' difficile, per non dire impossibile, conciliare l'idea di un Dio
> perfettissimo, onnipotente, onnisciente e buono, con lo stato presente
> del mondo ... (omissis)"
Non credo che il problema posto sia "come l'Uomo percepisce la natura di
Dio", ma l'entropia, in particolare quella dell'universo, pu� dirci qualcosa
circa Dio, in particolare sulla sua esistenza?
In definitiva no, penso che credere in Dio � comunque un atto di fede.
Per� l'entropia iniziale ci dice chiaramente che questo universo non � un
universo nato a caso.
O meglio, per spiegare che non � un universo particolare occorre postulare
che esistano una infinit� di altri universi. Noi tutti saremmo in un
multiverso di qui il "nostro" universo, tra gli infiniti, � quello che �
nato con le condizioni "giuste" per permettere che dopo alcuni miliardi di
anni una parte di s� si sia sviluppata fino ad essere cosciente di se stessa
ed a porsi domande (intelligenze extraterrestri eventuali comprese).
L'entropia non � l'unico fattore, vi sono diverse costanti che se avessero
un valore anche leggerissimamente diverso non potrebbero permettere lo
sviluppo della vita (es. le stelle non potrebbero formarsi, oppure
brucerebbero in un tempo troppo breve, etc.)
Nuove teorie, come quella delle super-stringhe, fanno si che queste costanti
non emergano dal nulla ma siano la conseguenza di una realt� tra infinite
possibili di cui solo alcune sembrano funzionare e ancora meno potrebbero
creare universi.
La teoria delle stringhe per�, anche se promettente ed interessante, �
altamente incompleta e totalmente teorica, non esite nulla che la confermi
(es. una delle eventuali dimensioni aggiuntive della teoria che avrebbe
dovuto essere misurabile con strumenti non si rileva, cos� col tempo la sua
dimensione teorica via via si riduce).
Quello che invece abbiamo � la teoria standard, � una teoria appunto, quindi
soggetta ad essere migliorata, ma ha il vantaggio che � stata a lungo
sperimentata e nei limiti della teoria � da considerarsi corretta.
Bene, questa teoria ci dice che viviamo in un universo unico e molto, molto,
molto speciale.
Un universo che pu� tranquillamente essere nato dal caso o dal volere di
Dio.
Roger Penrose (professore emerito di matematica dell'Universit� di Oxford)
si � preso la briga di fare qualche calcolo, ben al di l� dalle mie capacita
di valutazione, ma il risultato � che la possibilit� che esista questo
universo fra le tante possibili � veramente vicina all'infinito.
Una su un numero INF uguale a circa "dieci elevato a dieci elevato a
seicento" (tra le virgolette non vi sono ripetizioni).
Per chi afferra un po' di matematica INF � veramente grande.
Possiamo esistere per puro caso.
Possiamo esistere perch� Dio fra INF possibilit� ne ha scelta una.
Questa.
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Received on Mon Feb 20 2006 - 10:31:30 CET