Aleph ha scritto:
> Il fatto che calore e lavoro dipendano dal percorso dell'integrale di
> linea, e quindi non siano funzioni di stato, non � una questione di
> definizioni ma un dato di fatto, verificabile fissando due punti
> arbitrari nel piano di Clapeyron e calcolando il calore e il lavoro
> scambiati lungo differenti trasformazioni termodinamiche che li
> connettano.
E' stato gia' detto tutto, per ci mi limito ad alcune considerazioni
semilinguistiche.
1) Calore e lavoro non sarebbero in nessun caos "funzioni di stato",
ma se mai "variazioni di una f. di stato" (il che non e'...).
2) Bisognerebbe evitare l'uso di certi termini, specilamente verbi; ma
e' molto difficile...
Per es. Aleph ha scritto "calore e lavoro scambiati" e questo e'
brutto, perche' se qualcosa viene scambiata significa che priam ce
l'aveva uno e poi l'altro, ossia che e' passata da qui a li'.
Allora questa cosa e' una f. di stato!
Infatti si dice correttamente "energia scambiata".
(Invece, come ha detto chiaramente Valter, calore e lavoro sono
_funzionali_ della trasformazione.)
Purtroppo nessuno (me compreso) riesce a evitare espressioni come
"cedere calore" o "svcambiare calore", che sono un residuato
dell'antica idea del calore come sostanza (il "calorico"...).
Pero' "scambiare lavoro" proprio non lo dico ;-)
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Elio Fabri
Received on Sat Feb 18 2006 - 20:46:15 CET