Re: Il tempo quantistico.
Ciao.
Voglio chiarire xche' ho criticato l'affermazione di Fabri.
Egli dice che la meccanica in un certo senso non ha niente che imponga
la causalita', sia che si parli di meccanica newtoniana che di mecc.
quant..
Io ho scritto proprio "il senso che comunemente si da' alla causalita'"
per evidenziare questo aspetto.
Mi spiego :
Lo stato di un sistema, definito ad un istante, individua in maniera
univoca qualsiasi altro stato.
Questo vale sia per uno stato nel futuro che nel passato. OK, ma qui il
concetto di causalita' e' nascosto secondo me, dal fatto che il sistema
evolvendosi basa ogni suo stato sul precedente (qualunque sia il verso
di t). E' ogni stato che determina il successivo. Se questa evoluzione
avvenisse in maniera discreta si potrebbe quindi parlare di successione
di stati ognuno dei quali potrei definire causa del suo successivo...
Il problema si presenta qualora l'evoluzione avvenga in modo continuo
(come credo che sia). Allora non credo che il discorso di prima abbia
piu' tanto rigore poiche' come nei reali non e' possibile identificare
una coppia di numeri diversi tra i quali non ve ne siano altri, cosi'
per il sistema non potro' identificare 2 stati assolutamente
sequenziali in maniera da poter concludere che siano relazionati da
causalita'.
Ecco, io mi riferivo al fatto che la causalita' e' scomoda da trattare
ed il senso comune non aiuta affatto.
Io critico negativamente la tua frase perche' la meccanica stessa si
basa sulla relazione causale.
Un qualsiasi stato di sistema puo' essere preso come stato iniziale da
cui lasciarlo evolvere.
La causa e l'effetto sono 2 entita' che separano una evoluzione,
qualsiasi cosa puo' essere interpratata cosi' a patto di stabilire cosa
ci sia prima e cosa risulti dopo questa "misteriosa evoluzione". Orbene
per me la causa e' la condizione iniziale, che si riflette
assolutamente in uno scenario di partenza come dettato dai vincoli
esterni.
L'effetto e' lo stato che si ottiene a quel determinato istante in cui
si pensa che abbia avuto termine l'evoluzione (poiche' nella realta'
cio' e' possibile per via della natura delle evoluzioni stesse soggette
in ogni caso al raggiungimento della fine, per causa di attriti o
influenze esterne) e che ora io scelgo essere il tempo T_f:
Cosi' un sistema che evolve passera' per lo stato I al tempo 1 e per lo
stato F al tempo 2....io sono libero di scegliere il tempo 1 quello per
cui il sistema inizia ad evolversi nella mia osservazione, quindi
Stato I(T_1) vale per me condizione iniziale (ovviamente parlo senza
dettagli di derivate ed altro, e' chiaro che qui poi dovrei considerare
tutto quello che comporterebbe una simile analisi in mecc. quantistica
ecc. ecc. ma a me serve illustrare il mio punto di vista). La mia causa
e' il sistema a I(T_1).
L'effetto sara' il sistema a F(T_2).
Proprio perche' io posso scegliere qualsiasi T_1 e T_2 arrivo a dirti
quello che ho scritto dandoti torto.
Ecco tutto. La meccanica e la causalita' sono la stessa cosa.
Received on Mon Jan 30 2006 - 15:07:46 CET
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