(wrong string) � � soltanto un'illusione?!

From: Dario de Judicibus <ddj_at_mclink.it>
Date: Mon, 23 Jan 2006 23:37:51 +0100

"Elio Fabri" <mc8827_at_mclink.it> ha scritto nel messaggio
news:dr3dcl$268b$3_at_newsreader2.mclink.it...

| Potrei scivere qualche migliaio di righe elencandoti tutte le frasi
| che un lettore comune (ossia che non abbia una laruea in fisica) non
| puo' minimamente afferrare, e peggio e' destinato a fraintendere.

Se � per questo basta un buon articolo delle Scienze di genetica. Ce ne sono
alcuni che un mio amico che se ne intende trova decisamente pesanti.
D'accordo, sono difficili. Io per anni mi sono letto centinaia di articoli
dei vari Journal of Physics, quando lavoravo al CERN e a SLAC, e ti assicuro
che la mia difficolt� maggiore negli articoli delle Scienze � che, mancando
le formule matematiche, mi trovo a dover credere sulla parola all'autore
quando fa determinate affermazioni. E' decisamente scocciante. Non sei in
grado di valutare la teoria. E' pur vero, che essendo 20 anni ch enon mi
occupo pi� di fisica, probabilmente mi dovrei dare una ripassata ai testi
che studiavo all'universit� prima di ripigliare in mano una pubblicazione
scientifica seria. Cos� mi limito alle Scienze. A me piace, come rivista. Ci
sono abbonato dal 1978.

| Tra l'altro e' proprio a uno di quegli articoli che si riferiva Valter
| Moretti: quello dove la questione della velocita' di gruppo non era
| affatto chiarita, anzi era presentata in modo cosi' ambiguo da far
| credere tutto l'opposto. Rileggitelo...

Elio, senza la parte matematica, che altro puoi ricavare da un articolo come
quello? Possiamo rileggerlo per ore. Il punto � che ho ti fidi che chi lo ha
scritto ha anche pubblicato la stessa teoria su qualche Journal, dove altri
fisici la possono criticare, convalidare, confutare o pi� propriamente usare
per la verifica in laboratorio, oppure NON ti fidi della redazione e ti vai
a leggere l'articolo originale. Per� allora devi avere ben altro che
un'infarinatura in fisica, no?

| > Non parliamo poi degli articoli di cosmologia sul multiverso o sulla
| > fase pre-big-bang che dovrebbe giustificare alcune delle osservazioni
| > sperimentali altrimenti non spiegabili.

| Infatti anche quella la giudico spazzatura; ma si va sempre peggio...

Su che base? Non certo sull'articolo, perch� senza la teoria completa, come
fai a confutarla o convalidarla? A questo punto il tuo o il mio parere
valgono quanto quello di uno che di fisica non ci capisce nulla, no?

| Quanto a Focus ecc. non mi pronuncio perche' non li leggo. Ma
| dall'impressione che ho da alcune descrizioni, se a te sembrano
| "altrettanto interessanti e accurate" vuol dire che siamo proprio agli
| antipodi...

Focus � una rivista divertente che ha il merito di avvicinare un paese
ANTIscientifico alla cultura scientifica. Permettimi di dire che forse tu
vedi un po' troppo le cose in bianco o nero. Una buona rivista divulgativa
DEVE penalizzare un po' l'accuratezza per facilitare la comprensione. E'
difficile capire quale sia il giusto equilibrio. Ma se ti confronti con le
sciocchezze che scrivono la maggior parte dei giornali non specializzati,
come i quotidiani, e le riviste che sono lette dai pi�, in ambito
scientifico, o peggio ancora pseudoscientifico, allora, secondo me, dovresti
rivalutare gli sforzi di chi cerca di portare il metodo galileiano nella
realt� dell'uomo comune. Altrimenti finiremo sommersi dai fiori di Bach, dai
"farmaci" omeopatici e dalle piramidi della salute.
:(

| Il problema con tutte queste "teorie" invece sta proprio nella mancanza
| di previsioni nette e chiare da sottoporre a prove sperimentali.
| In certi casi le previsioni sono solo vagamente quantitative (es. i
| partner supersimmetrici delle particelle note).
| In altri casi non ci sono proprio...

Questa mi sembra una giusta osservazione e la condivido. Tuttavia non
sappiamo ancora se l'elaborazione matematica del modello non porti a una
previsione. Il problema, semmai, � che oggi si tende a pubblicare una teoria
subito dopo averla sviluppata, esattamente come si tende a pubblicare dati
sperimentali non appena li si hanno. Il motivo � che il primo che arriva
becca i finanziamenti (soprattutto in USA, dove le universit� dipendono da
quello e i ricercatori dai fondi dell'universit�), il secondo. Mi ricordo
ancora della guerra che si scaten�, quando ero al CERN, sulla scoperta della
TAU. Era una gara sul filo di lana, a costo di pubblicare cavolate. Una
volta si aspettavano anni prima di pubblicare una teoria. Io credo che
dovremmo dare a queste teorie un po' di tempo. Per definizione, OGNI MODELLO
si presta a fare previsioni. Basta applicarlo l� dove NON si sa e vedere
cosa comporta. Per ora vengono usati per spiegare le osservazioni. Credo che
un modello come quello della "gravit� fittizia" (lasciamelo chiamare cos�)
sia comunque interessante, perch� d� un'elegante soluzione alla convergenza
fra gravitazione e meccanica quantistica. Credo valga la pena di lavorarci
sopra. Non credi? Tanto, se � sbagliato o comunque non valido, prima o poi
verr� fuori. La scienza non � come la tecnologia: non ha fretta.

| C'e' poi una seconda faccia del problema, che sento personalmente.
| E' ben noto che nella storia della fisica molti "anziani" di altissima
| levatura non hanno digerito sviluppi che venivano portati avanti dai
| piu' giovani: per non andare troppo lontano nel tempo, si comincia con
| Planck che non mando' mai giu' i fotoni; con Einstein che non digeriva
| la m.q.

E allora? E' umano, no? Quello che conta � il metodo. Non vorrei iniziare un
discorso lungo, anche se forse meriterebbe un articolo (e ci penser�) ma
nessun Einstein o Plank avrebbe fatto quello che ha fatto se alle loro
spalle non ci fossero stati migliaia di scienziati semisconosciuti (non solo
ai pi�, ma anche agli addetti ai lavori) ognuno dei quali ha aggiunto un
granellino di sabbia fino a formare la montagna. Quando stavo al CERN, mi
ricordo che andai a cercare un certo articolo in un vecchio Journal di
matematica di 10 anni prima, perch� pensavo che l'equazione in esso risolta
potesse tornarmi utile per una certa analisi. Scesi quindi negli archivi e
vidi le migliaia e migliaia di raccoglitori di pubblicazioni che stavano al
piano di sotto (sopra c'erano solo le pi� recenti, quelle che si
consultavano quotidianamente). Mi sorpresi a pensare che nessuno avrebbe mai
potuto leggerne la seppur minima parte. Ebbi una folgorazione (no, non la
Madonna!): chiss� quante soluzioni ai tanti problemi irrisolti della fisica
erano l�, sepolti in centinaia di migliaia di pagine di carta, e mai
scoperte perch� si trattava di collegare fra loro un'idea l�, una formula
l�, un'intuizione in un altro articolo ancora. E non tutte nello stesso tipo
di pubblicazione: magari una di fisica, una di matematica e una di
astronomia.

Un giorno nascer� l'archeologo delle pubblicazioni, che cercher� nello
scibile gi� pubblicato quello che noi cerchiamo ancora nelle stelle ;-)

-- 
Dario de Judicibus - Rome, Italy (EU)
Site: http://www.dejudicibus.it
Blog: http://lindipendente.splinder.com
Received on Mon Jan 23 2006 - 23:37:51 CET

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