Re: sul diapason

From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Date: Thu, 19 Jan 2006 21:41:28 +0100

felix_at_vene.dave.it ha scritto:
> mi interesso di musica, sul Newsgroup di musica classica si sta
> parlando dell'evoluzione storica del diapason e dei metodi usati anche
> nel settecento per la misurazione delle frequenze acustiche, vorrei
> porre un domanda: in che periodo storico � stato individuato che i
> suoni sono prodotti da vibrazioni di corpi elastici e che ad essi
> corrispondono determinate frequenze, e quando sono state effettuate le
> prime misurazioni di queste frequenze? Nel cinquecento per esempio
> esistevano gli strumenti tecnici per accordare gli strumenti musicali
> su determinati diapason, ricordo che oggi � riconosciuto il La 440
> herz come suono di riferimento per l'accordatura. Scusate
> l'approssimazione del linguaggio.
Non che ne sappia molto, ma visto che non ti ha risposto nessuno...

Il riconoscimento delle vibrazioni come origine del suono e'
probabilmente molto antico.
La relazione tra le diverse note e le lunghezze delle corde che le
generano e' notoriamente una scoperta della scuola pitagorica (oltre
500 a.C.). La scala pitagorica era basata su intervalli di quinta
(3:2) e di ottava (2:1).

Misure di frequenza non credo siano state possibili fino a meta'
dell'800, anche se campioni di frequenza (diapason) esistevano da
prima.
L'invenzione del diapason propriamente detto e' attribuita a John
Shore, liutista inglese (1711).
Mi pare che il primo decreto che stabilisce una frequenza in
cicli al secondo per il la3 (435) sia francese, 1859.
Il nome di "hertz" (Hz) per l'unita' di frequenza e' ovviamente
sucessivo...

Quanto agli strumenti tecnici per accordare, penso che fino a tempi
recentissimi sia stato usato l'orecchio dell'accordatore :)
Non hai mai visto un accordatore di pianoforte all'opera?
             

-- 
Elio Fabri
Received on Thu Jan 19 2006 - 21:41:28 CET

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