Energia nucleare: reattori autofertilizzanti e torio

From: Giuseppe <pr_at_tiscali.it>
Date: Tue, 17 Jan 2006 16:17:34 +0100

Vorrei riproporre qui una domanda letta in un altro ng (in inglese,mi pare)
che non ha ricevuto adeguata risposta

" Due domande sul nucleare
Primo,vorrei che mi si rispondesse ad una domanda su cui non sono riuscito a
trovare alcuna fonte di informazione.Mentre mi � chiaro (pi� o meno) di cosa
sono formate le scorie di un reattore termico Lwr allo "scarico", diciamo:
1% di isotopi del plutonio (di cui il 60% il 239),0,1% di attinidi
minori,0,1% di iodio e tecnezio e 0,3% di cesio e stronzio,il resto l'uranio
arricchito di partenza (con la variazione isotopica dovuta alle fissioni)
pi� elementi stabili o a bassa vita media; non ho trovato alcuna fonte su un
bilancio del genere per un reattore
autofertilizzante veloce.Mi aspetto che si produca molto pi� plutonio e che
quasi tutto sia il 239,ma per gli altri elementi esiste una tabella o �
possibile fare un elenco un elenco?

Secondo,sull'uso del torio,ho letto questo documento sulla politica
energetica indiana www.uic.com.au/nip67.htm
Non capisco qual'� il vantaggio di usare il torio in reattori veloci in
cicli plutonio - torio.In campo veloce aumenta il fattore eta (neutroni
prodotti per un neutrone cmq assorbito) per molti elementi fissili (molto
per il pu-239,poco per l'uranio 233),tuttavia: il contributo di fissioni in
campo veloce dell'uranio 238 (10-20 %) � maggiore che nel torio 232 (qualche
per cento) e probabilmente anche le sezioni di cattura neutronica nel torio
diminuiscono passando da energie termiche a quelle veloci.Non vedo alcun
vantaggio energetico nel realizzare ci�,a parte ragioni di indipendenza
strategica dovuta alle grosse riserve di torio "
Received on Tue Jan 17 2006 - 16:17:34 CET

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