Re: Einstein e Parmenide

From: *GB* <gb_zx_at_ymail.com>
Date: Fri, 3 Feb 2012 17:50:53 +0100

"Anna Nappi" <sasaeanna_at_fastwebnet.it> ha scritto:

> Se partiamo dal postulato logico, secondo cui nulla � dal nulla,
> il nulla stesso non esiste e deve necessariamente esistere una sostanza
> assoluta (reale), eterna che ha ed � vita in s� che tutto � e tutto
> manifesta di s� in un'infinit� di modi legati e concatenati che
> la scienza e la ragione riconosce quali cause-effetti.

Come che sia, quando si parla di immortalit� di una persona si intende
qualcosa di completamente diverso dallo scoprire (posto che sia possibile)
che un atomo di carbonio di un cetriolo servito a tavola, cento anni fa
stava sulla punta del naso di Albert Einstein.

L'immortalit� di una persona � la permanenza del 90% dell'informazione
contenuta nei suoi neuroni, che ne caratterizza intelligenza, ricordi,
personalit� e sentimenti. Con la vecchiaia tale informazione inizia a
degradarsi, e con la morte si azzera come quella di un HD riformattato
(la formula S = - I ci dice proprio che a un aumento di entropia in un
sistema, qualunque sistema, corrisponde una diminuzione di informazione).
S�, i suoi atomi persistono e vanno a comporre vermi, sassi, topi, fiori
e aria che respiriamo, ma la sua mente dov'� finita? E' il corpo che,
scindendosi nei suoi atomi, in un certo senso perdura, mentre � proprio
l'anima quella che muore: il contrario di ci� che dicono le religioni.

Bye,

  *GB*

Received on Fri Feb 03 2012 - 17:50:53 CET

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