Elio Fabri ha scritto:
> Cominciamo col mettere a posto la terminologia.
> Tu dici "corpo nero", ma stai pensando a una cavita'.
YES
> Un corpo nero e' una superficie con potere assorbente 1; una cavita'
> come tu la pensi e' invece a pareti conduttrici (non assorbenti) in
> modo che possa aver senso parlare di onde stazionarie con frequenze
> discrete.
OK, ma non voglio perdermi dietro a questi particolari piu'
accademici...(parlavo di un corpo nero come immaginando una scatola
metallica chiusa e ricoperta all'interno da qualche resina epossidica).
> Anche in una cavita' cosi' fatta si puo' raggiungere l'eq. termico, se
> si assume che ci sia un piccolissimo assorbimento delle pareti, o una
> tenuissima polvere assorbente (carbone ideale).
>
> La tua domanda e' sensata, e infatti alla frequenze piu' basse non
> puoi avere lo spettro di Planck, perche' (come ho gia' detto) lo
> spettro nella cavita' e' discreto.
> Si possono pero' dire due cose:
> a) Quello che conta per arrivare alla distr. di Planck e' la dnesita'
> dei modi normali, e questa e' asintticamente indip. dalla forma della
> cavita'.
> Asintoticamente vuol dire per l. d'onda molto minori della dimensione
> della cavita'.
> b) Anche a basse frequenze, dove vedresti uno spettro discreto, la
> densita' di energia sara' comunque quella che avresti dalla legge
> di Planck a quella frequenza.
>
E' questo il mio dubbio: ad una prima analisi penserei qualche cosa di
simile...
A lunghezze d'onda abbastanza grandi non vedo piu' l'ipotesi di
densita' fitta dei modi; [sono spiccio] mi viene da accostare la teoria
delle antenne e guide d'onda in cui per valori superiori di una lung.
max si ha un flusso immaginario di energia attraverso la struttura (ad
esempio se la struttura si strozza ho un flusso oscillante).
Insomma se ho una struttura (che uso per simulare il mio corpo nero) a
forma di cono chiuso alla base cosa mi aspetto di trovare in
prossimita' del vertice? Da quello che tu dici mi sembra che trovo la
stessa energia ma distribuita su freq. diverse (piu' rade)....
La domanda che poi mi sono posto riguarda piu' che altro la
possibilita' per un fotone di qualsivoglia lunghezza di arrivare
comunque ad essere assorbito dalla zona di vertice, anche dopo un tempo
lunghissimo, per una questione di probabilita'..(in un certo senso si
potrebbe supporre che il fotone possa interagire alla maniera di un
effetto tunnel inverso xche' mi sovviene che possa valere l'ipotesi di
Ljapunov)... bah non ho capito cosa trovo:
se ad esempio ho una scatola di 5 cm a lunghezze d'onda paragonabili o
vedo una caduta di energia, o una distribuzione meno densa di energia,
oppure niente di diverso a patto di lasciar termalizzare a sufficienza?
Received on Mon Jan 16 2006 - 09:41:56 CET
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