Re: sul diapason

From: Mino Saccone <mino.saccone_at_fastwebnet.it>
Date: Sat, 21 Jan 2006 13:32:07 +0100

<felix_at_vene.dave.it> ha scritto nel messaggio
news:1137778032.665873.42060_at_g44g2000cwa.googlegroups.com...
> Ti ringrazio per avermi risposto,
>
SNIP
>
>
> Tutto questo scaturisce dalla ricerca di eseguire le musiche del
> passato con rispetto filologico
> e quindi anche con i dipason d'epoca.
>

Anche per epoche abbastanza remote come il rinascimento, un indicazione
abbastanza precisa sul diapason (inteso come frequenza del la) si ha con la
lunghezza delle canne degli organi.

A Milano, p.es. era attiva in quell'epoca la famiglia Antegnati che ha
costruito organi bellissimi compreso, mi pare, quello di S. Maurizio.

Tutti questi organi erano con un la a 480 Hz, ben distante (un tono molto
scarso) dai coevi tedeschi in 415 e dal moderno 440.

Ancora oggi quindi, a S. Maurizio, o l'organo suona (meravigliosamente) da
solo o, in concerto con altri strumenti, viene aggiunto un organo portativo,
magari in 415.

Insomma, fino a quando non si sono costruiti campioni di frequenza
affidabili e i musicisti non si sono accordati sul la standard, ognuno
andava un po' a buon senso suo

Saluti

Mino Saccone
Received on Sat Jan 21 2006 - 13:32:07 CET

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