Re: In fisica si può parlare di "entità" elementari ?

From: Multivac85 <multivac85_at_gmail.com>
Date: Tue, 24 Jan 2012 15:13:32 -0800 (PST)

On 24 Gen, 20:52, Paolo Russo <paol..._at_libero.it> wrote:
> [Multivac85:]
>
> > Interessante, comunque mi riferivo a teorie che spiegano il processo
> > della vita in generale, non azioni particolari degli esseri viventi
> > come la circolazione sanguigna o il movimento dei muscoli, su cui sono
> > d'accordo che sono descrivibili mediante le teorie della fisica. Per
> > quanto riguarda la termodinamica, immagino ti riferisci alle strutture
> > dissipative, vero? Dici che non possa bastare tali spiegazioni nella
> > termodinamica per quali motivi?
>
> Quel che intendevo dire e` che la chimica (per esempio) rispetta la
> termodinamica, ma dalla sola termodinamica non deduci la chimica.
> Se ti interessa la vita in generale, quella e` chimica, perloppiu'
> organica. Forse potresti leggere "Il caso e la necessita`" di Monod.
>

Tombola! Affermare che dalla sola fisica termodinamica non si deduce
la chimica spesso viene portato come conferma dai famigerati "olisti"
o "emergentisti" dell'impossibilit� di ridurre (non importa nella
pratica o a livello di principio) non solo i fenomeni chimici a quelli
fisici ma quelli biologici a quelli fisici.

In quanto a Monod, ho appena letto un'interessante testo che mostra
quanto il pensiero di Monod bisognerebbe rivederlo alla luce della
genetica odierna http://www.tecalibri.info/B/BONIOLO-G_filosofia.htm#p004
in effetti bisognerebbe fare un lungo discorso sulla probabilita' in
biologia (in effetti spesso mi chiedo se per il classico discorso
delle scimmie dattilografe non si possa dire che una probabilita', per
quanto piccola, entro un certo lasso di tempo diventi una certezza).

> >> forse non e` tanto
> >> la fisica o la chimica che dovresti approfondire, quanto
> >> l'informatica: programmazione in generale e reti neurali in
> >> particolare.
>
> > Anche qui mi piacerebbe qualche consiglio bibliografico al riguardo...
>
> Non saprei proprio. Ho imparato a programmare all'alba dei tempi, e
> in quanto alle reti neurali credo che ti convenga googlare in giro
> per farti un'idea e poi magari approfondire dopo (e a quel punto
> probabilmente avrai anche accumulato un po' di bibliografia).
>

Sulle reti neurali ci sono varie informazioni sulla rete, anche se
secondo me ho l'impressione che il paragone tra mente umana e sistema
informatico sia alquanto discutibile, il ritenere che il pensiero
umano includa solo processi algoritmici mi sembra una visione che non
collima con il fatto che processi a un umano semplicissime come
riconosce parole scritte a mano in corsivo, mentre un software non ci
riesca (vedi i famosi test anti-spam) fa notare la differenza fra i
due tipi di processi...

> > Intanto, per tornare all'argomento principale (ovvero se ci siano non
> > solo entit� fondamentali in fisica ma se ci siano entit� di qualsiasi
> > tipo in fisica),
>
> Scusa ma "se ci siano entita` di qualsiasi tipo in fisica" e` un
> ovvio si', a meno di adottare una qualche definizione di entita`
> fatta ad arte per negarlo. Qualsiasi legge fisica, qualsiasi
> equazione dice qualcosa sul comportamento di entita`; non vedo che
> altro possa fare. Non riesco nemmeno a immaginare cosa mai potrebbe
> significare l'asserzione contraria.
>

Se tu intendi che le entit� nella fisica sono quelle cose indicate nei
calcoli e nelle rappresentazioni dei fenomeni, allora l�, come ho gi�
detto, � del tutto
sensato affermare che "esiste questa entit� o quella entit�", perch�
si parla del fatto che i numeri che noi possiamo misurare sono
corretti se usiamo modelli matematici
che prevedono con una certa precisione tali fenomeni. Il punto per� �
che si possono usare diversi modelli e dunque diverse descrizioni di
enti per prevedere gli stessi fenomeni. Il fenomeno della gravitazione
ad esempio si pu� descrivere e prevedere sia con la legge di Newton
(che afferma l'esistenza di entit� chiamate forze con relative azioni
a distanza), oppure si pu� usare un modello alternativo come il metodo
dei campi locali, con entit� dette potenziali il cui valore cambia in
ogni punto dello spazio, oppure si pu� usare il modello dei principi
di minimo, in cui ci sono le entit� dette cammini. Insomma, anche se
riteniamo che le entit� fisiche siano quelle descritte nelle formule,
quali di quale modello tra quelli che descrivono lo stesso fenomeno
sono quelle che "esistono" davvero?


> > posto un brano di "Fisica per poeti" di Robert H.
> > March:
>
> Mi permetterei di consigliarti una fisica un po' meno per poeti e
> piu' per studenti. :-)
>

Che ci vuoi fare, per la verit� la matematica un po' la sopporto, ma
fino a un certo punto... Suggeriscimi tu un testo che chiarisce di pi�
gli argomenti che trattiamo...

> > (pag. 73-74): "Se la teoria della gravita' fu la piu' famosa impresa
> > di Newton, una sua caratteristica gli provoco' il suo guaio piu'
> > serio. Riguardava il concetto di azione a distanza, [...]
> > In privato, Newton scredito' questa
> > idea ritenendola assurda, [...]
> > Ma la sua presa di posizione pubblica era alquanto diversa.
> > [...] "Non partecipo ad aride speculazioni". [...]
> > Oggi, come vedremo nei capitoli finali di
> > questo libro, il privo di sostanza ha trionfato completamente e
> > quell'"agente" che Newton cos� altezzosamente rifiuto' ha assunto un
> > ruolo preminente sulla materia stessa."
>
> Non potrei essere meno d'accordo. A Newton non piaceva l'azione
> diretta a distanza che era stato costretto a introdurre nella sua
> teoria e che e` effettivamente assente nelle teorie moderne, quindi
> aveva perfettamente ragione (anche se forse per caso).
>
> > (pag. 325) "...Cos� e' importante ricordare un tema centrale: la
> > materia, in apparenza solida, e' niente piu' che una manifestazione di
> > campi che non "occupano" alcuno spazio.
>
> In fisica dicesi campo un attributo di ogni punto dello spazio,
> definito da una funzione f(x,y,z) il cui valore non e`
> necessariamente scalare (ad es. puo` essere un vettore). La vedo
> dura sostenere che un campo non "occupi" spazio. Lo pervade, scusa
> se e` poco. Spero che l'autore non intenda sostenere che se
> un'entita` non e` "solida al tatto" allora non esiste...
>

In effetti, non � proprio chiarissima questa espressione dell'autore,
se un campo "occupa" spazio forse lo occupa diversamente da altre
"entita'"? Anche entita' non solide al tatto come l'aria occupano di
sicuro lo spazio...

> > La fisica moderna ha accettato
> > la sfida di Rudjer Boscovich, che e' stata brevemente accennata nel
> > capitolo sesto. La ricerca dei costituenti ultimi della materia puo'
> > finire soltanto con la scoperta di oggetti puntiformi privi di
> > struttura.
>
> Se lo intendiamo come un requisito "a priori" di stampo filosofico,
> e` infondato.
> Sulla questione la fisica non ha ancora deciso nulla. Le teorie
> attuali usano particelle che *da un certo punto di vista* sono
> puntiformi, ma neanche questo e` definitivo; per esempio, che io
> sappia nella teoria delle stringhe le particelle non sarebbero
> puntiformi.
>

Questa mi mancava! Sono al corrente che la teoria delle stringhe �
ancora lungi dall'avere sviluppi che la portino a essere accetta dalla
comunit� scientifica, ma non sapevo che e' solo *da un certo punto di
vista* che le particelle sono puntiformi...

> > Ma lo spazio e' lontano dall'essere vuoto, poich� su scala
> > abbastanza ridotta, le relazioni di indeterminazione permettono a
> > piccole quantita' di energia di comparire e di scomparire. E' di tali
> > oggetti che sono fatti i campi."
>
> Premesso che non ne so neanche lontanamente quanto vorrei, questa
> descrizione mi fa un po' rabbrividire, non perche' non abbia almeno
> un vago fondo di verita`, ma perche' non oso immaginare che idea uno
> possa farsi leggendola.
>
> Ciao
> Paolo Russo

Magari suggeriscimi tu un testo migliore di quello per comprendere
meglio questi processi fisici, sperando che la miglior chiarezza non
implichi necessariamente uso eccessivo di formule e un minor numero di
parole di spiegazione...

Ciao.
Received on Wed Jan 25 2012 - 00:13:32 CET

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