Re: problema "quasi" di RR...

From: Giorgio Bibbiani <giorgio_bibbiani_at_TOGLIvirgilio.it>
Date: Fri, 30 Dec 2005 12:36:30 +0100

"Attilio S. Messiaen" ha scritto:
> mi hai fatto venire in mente, anche se � un po'off-topic rispetto
> all'argomento, la conclusione che trae, invece, un osservatore in moto con
> la sbarra, a distanza r dal centro. Se prova a misurare il rapporto tra la
> circonferenza della sua orbita e il diametro della stessa, visto che
> quest'ultimo non subisce contrazione della lunghezza, il rapporto in
> questione non � pi ma pi* sqrt(1-(w*r)^2)/c^2), fatto dal quale dovrebbe
> concludere di non trovarsi in uno spazio tempo euclideo. E'un esempio che
> trovai anni fa in un libro, ma non ricordo quale.

E' un esempio classico, si trova su tanti vecchi libri divulgativi e anche
su vecchi manuali di RG, ed e' anche un esempio abbastanza fuorviante :-)
In realta' questo esempio dice solo che se si vuole associare (localmente)
una metrica a un sistema di riferimento accelerato, le sue componenti non
sono quelle Lorentziane, ma se lo spaziotempo per ipotesi e' piatto allora
rimane piatto qualunque riferimento si scelga, ad es. il tensore di Riemann e'
un ente geometrico indipendente dalla scelta del sistema di riferimento,
e se e' nullo tale rimane.

>> Non vedo errori, l'integrale converge e l'energia fornita alla barra e'
>> finita.
>> Naturalmente questo e' un risultato puramente teorico, e per diverse
>> ragioni non e' possibile realizzare concretamente un sistema siffatto.
>
> Ok. ma una volta raggiunta tale velocit�, non capisco che cosa mi impedisce
> di fornire alla sbarra una piccola quantit� di energia, tale da farmi
> superare la w limite.

Sorry, nun se po' ffa...
Che succeda qualcosa di strano lo vedi anche dall'integrale
che hai calcolato:
M = ro*c/w *arcsin (w*R/c),
quanto vale arcsin (w*R/c) se w*R > c? ;-)

Ciao
-- 
Giorgio Bibbiani
Received on Fri Dec 30 2005 - 12:36:30 CET

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