Re: Il secondo principio

From: Giorgio Pastore <pastgio_at_units.it>
Date: Sat, 10 Aug 2019 22:35:35 +0200

Il 10/08/19 20:03, Carlo Pierini ha scritto:
.....
> Ogni scienza si fonda su un certo numero di postulati, cioè su definizioni di enti primitivi considerate evidenti sebbene non passibili di dimostrazione.

Credo che stai confondendoscienze speimentali e Matematica. Quello che
dici può funzionare con una teoria matematica. ma non con una fisica.
Puoi postulare quello che vuoi ma poi devifornire il "manuale di
istruzioni" in cui spieghi cosa corrisponde a cosa. Come fare una misura
e come fare un esperimento. non è questione di dimostrazioni ma di
*identificazioni* degli oggetti fenomenologici che corrispondono ai
concetti.


> Nella Dinamica, la “forza” è uno di questi enti primitivi: <<Si definisce "forza" qualsiasi causa capace di modificare lo stato di quiete o di moto di un corpo o di causarne la deformazione>>. Una variante di questo postulato è il 1° principio: <<un corpo non soggetto a forze risultanti permane nel suo stato di quiete o di moto rettilineo uniforme>>.

Sono ben note posizioni ingenue. E che si mangiano la coda perché o dici
qualcosa sui sistemi inerziali o sei costretto a considerare forze anche
quelle apparenti che tanto ti danno fastidio.

....
> In altre parole, il moto inerziale e il sdr inerziale sono concetti primitivi le cui definizioni sono da noi POSTULATE valide in quanto considerate evidenti e per le quali, quindi, non hanno senso domande del tipo: <<…rispetto a quale sdr il moto di un sdr inerziale è rettilineo uniforme?>>,

Strano perché questo invece è un teorema dimostrabilissimo. Una volta
che hai definito i sist. inerziali.

>oppure: <<…come si fa a sapere che un corpo non è soggetto ad alcuna forza risultante>>? Alla prima domanda risponderemmo che un moto inerziale è uno stato assoluto, non una velocità che ha bisogno di un sdr per la sua determinazione quantitativa.

"Stato assoluto"? Qui stai scivolando nella metafisica. Che cosa sarebbe
uno "stato assoluto"?

> Alla seconda domanda risponderemmo che si tratta di un enunciato che postuliamo sia valido a prescinde da qualsiasi <<come si fa>>, così come è valido il 1° principio a prescindere dal <<come si fa a sapere che un corpo permane nel suo stato di moto rettilineo uniforme quando non è soggetto ad alcuna forza>>.
> Se così non fosse, non potremmo mai formulare una definizione *univoca e non relativa* di "moto inerziale".

Quindi tu propendi per una dinamica basata su principi "evidenti" che
però non c'e' modo di verificare? Ho l'impressione che stai trasformando
la dinamica in un atto di fede.

....
>> GIORGIO
>> L'ho letto. Ma non mi dice nulla che non avessi già capito. E' il tipico
>> punto di vista post-newtoniano, con tutti i pro e contro del caso. E'
>> quello che, con altro linguaggio io chiamo "distinguere tra forze oneste
>> e disoneste" e altri chiamano "introdurre le forze come quantità
>> oggettive" (che è meglio del tuo "reali'. Quindi non mi dici nulla che
>> non mi fosse già chiaro.
>
> CARLO
> Quindi sei sostanzialmente d'accordo con tutto ciò che ho scritto?

Semplicemente so che si può basare la dinamica sul concetto di forza
come vettore oggettivo. Ma non è l'unica possibilità. E' quello che sto
cercando di far capie a te e a Wakinian Tanka. State discutendo di due
approcci possibili. Ma siccome non li conoscete fate anche affermazioni
avventate.

  ....

> Invece qual'è la tua posizione? Come definisci un sdr inerziale?

La mia posizione non so se c'e' ancora. Ci sto pensando da molto tempo.
Posso però fare un riassunto delle due posizioni (principali)
disponibili. Ma mi richiederà qualche giorno.

Giorgio
Received on Sat Aug 10 2019 - 22:35:35 CEST

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