Bruno Cocciaro ha scritto:
> Scusa Elio ma se anche si dicesse in maniera meno rozza, non sarebbe
> comunque sbagliato dirlo cosi'?
> Una qualsiasi misura sarebbe degna di essere chiamata in quel modo
> ("misura" per l'appunto) se prima della sua esecuzione il risultato
> potrebbe in via di principio essere qualsiasi (o almeno potrebbe
> variare entro un qualche insieme di valori che contenga piu' di un
> elemento). In questo caso a me pare che il risultato sia
> obbligatoriamente quello che noi imponiamo sulla base delle
> definizioni di unita' di lunghezza e di unita' di tempo. E tali
> definizioni vengono prima del concetto di velocita'. Potremmo
> eventualmente assumere una certa unita' di lunghezza e la luce come
> velocita' unitaria e conseguentemente dedurne la unita' di tempo, ma
> anche in questo caso la velocita' della luce non sarebbe misurata ma
> assunta per definizione.
Se capisco bene quello che scrivi, mi sembri affetto da un eccesso di
radicalismo ;-)
E' vero che attualmente la velocita' della luce e' _definita_
299792854 m/s (vado a memoria).
Ma questo rende forse inutili misure del genere?
A parte il valore didattico, uno ha degli strumenti per misurare il
tempo e le lunghezze. Vuole vedere che con i suoi strumenti trovera' un
numero in accordo con quello "ufficiale".
La cosa ha perfettamente senso, com'e' dimostrato dal fatto che
potrebbe trovare (trovera') valori diversi, scoprire errori
sistematici, ecc.
Guarda per es. il post di Roberto Rosoni e la mia risposta.
--
Elio Fabri
Received on Wed Dec 21 2005 - 20:37:37 CET