Tetis ha scritto:
> Ok, e come si definisce il colore di una stella?
> Esiste un criterio che associa ad una temperatura
> una frequenza dell'iride?
Non cosi' semplice, anzi anche questo e' un po' un casino, perche' ci
si sovrappongono residui storici e tecniche moderne...
Puoi definire in primo luogo la temperatura di colore, come quella che
ti da' il best fit con la legge di Planck nel visibile.
Poi ci sono le classi spettrali, che sono basate invece sulle righe di
asorbimento e quindi indirettamente col colore, attraverso la
temperatura.
Poi ci sono le definizioni di magnitudine in diverse bande spettrali:
il piu' antico e' il sistema UBV (ultravioletto, blu, visibile) da cui
si ricavano gli indici di colore per differenza.
Per es. una stella che abbia una grande B-V e' rossa, quindi fredda.
Ovviamente la cosa migliore sarebbe di dare per ciascuna stella la
distribuzione spettrale (non so come chiamarla, mi avete confuso le
idee...).
Ma questo sarebbe lungo e anche difficile per le stelle piu' deboli,
per cui gli indici di colore sono un ragionevole compromesso.
Pero' quando occorra uno studio accurato per es. per identificare
qualche peculiarita' o anomalia) l'intera distribuzione spettrale e'
l'unica soluzione.
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Elio Fabri
Received on Sat Dec 17 2005 - 20:11:05 CET