"Elio Fabri" <mc8827_at_mclink.it> wrote in message
news:dmssfm$1btk$4_at_newsreader1.mclink.it:
> f' = f * (c+v)/(c-v).
>
> La cosa importante e' che in questo risultato la relativita' _non
> c'entra_: era vero prima di Einstein ed e' vero dopo.
> La ragione e' che non abbiamo *mai* dovuto cambiare riferimento,
> mentre la rel. dice qualcosa solo su quello che accade quando si cambia
> rif.
Mi e`venuto fuori un enigma divertente che propongo.
Ora ragioniamo secondo l`effetto Doppler cioe`cambiando i riferimenti.
Iniziamo con la situazione di figura:
|
| V f(i)
| ----> <^^^^ o s
|
|
specchio
Una sorgente s emette un treno di frequenza f(i) contro uno specchio che
viaggia
a velocita` V.
Chiamiamo S il riferimento della sorgente e S' quello dello specchio.
L�osservatore in S calcola con la formula dell`effetto Doppler che
la radiazione incidente sullo specchio avra`frequenza:
f'(i)=f(1+v/c)
Ora nel riferimento S' lo specchio e`fermo e se gli arriva una
radiazione di
frequenza f' allora la radiazione riflessa avra`anch`essa frequenza f'.
Quindi f'(i)=f'(r).
L�osservatore in S' calcola con la solita formula che l`osservatore in S
osservera` una radiazione riflessa di frequenza:
f(r)=f'(r)(1+v/c)=f'(i)(1+v/c)=f(i)(1+v/c)^2
che e`diversa dalla formula sopra scritta da Elio!
Faccio notare che se si usano le formule relativistiche tutto torna
a posto.
Allora non ci si poteva accorgere della relativita` prima di Einstein
;-)?
Il trucco c�e` ma si vede :-))?
the Volk
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Received on Fri Dec 09 2005 - 17:14:33 CET