Re: Non relatività della simultaneità

From: luciano Buggio <buggiol_at_libero.it>
Date: Tue, 06 Dec 2005 11:26:37 +0100

Valec ha scritto:

> Provo a darti qualche risposta...

> > Certo, ma noi qui stimo parlando delle implicazioni della RR per quanto
> > riguarda la simultaneit�. Ebbene, � indubbio che, per esempio, l'enunciato
> > relativistico dell'invarianza di c, a cominciare dagli esperimentii tipo
> > Michelson e Morley, sia sperimentalmente provato, ma qui conta sapere se
> > anche l'enunciato della relativit� della simultaneit� � senza ombra di
> > dubbio provato daagli esperimenti. Quali sono gli esperiemtni che lo
> > verificano?


> per esempio � stato verificato che dati due orologi atomici
> sincronizzati inizialmente a terra, se uno viene lasciato a terra ed uno
> portato in volo ad alta quota per un tempo relativamente lungo, si ha
> una differenza apprezzabile tra i tempi segnati al rientro a terra (qui
> oltre ad effetti di RR qui ci sono effetti di RG...)

Vorrei che tu mi chiarissi.
1) - La RR afferma la non simultaneit� nei sistemi inerziali.
2) - La RG afferma la non simultaneit� nei sistemi non inerziali, in moto
accelerato, equiparati, in forza del Principio di Equivalenza, ai campi
gravitazionali.
C'� qualcosa di ridondante, che crea confusione e toglie chiarezza alla
teoria: come � possibile che lo stesso "effetto" (la nonsimultaneit�),
derivi da due quadri cos� diversi? Non c'� nulla di cos� distante
concettualmente (e fisicamente) come il moto inerziale ed il moto
accelerato, ed entrambi producono deformazione temporale!
Si dovrebbe enunciare, mi pare, un Principio di Equivalenza, almeno a
livello qualitativo, tra moti inerziali e moti accelerati, ai fini della
dilatazione del tempo.
Non mi pare sia stato fatto: Perch�? Forse per glissare sulla questione
(che a me pare alquanto grave)?
Per tacere poi del Principio di Equivalenza vero e proprio: che cosa ha in
comune il quadro di un moto inerziale con quello di un campo
gravitazionale, dove di moto addirittura non si parla proprio
(l'osservatore � in quiete nel campo)?
Non ti sembra che questo tolga quantomeno eleganza alla teoria?
Colgo l'occasione per chiederti un chiarimento su un altro punto, per
capire di quale entit� � questa differenza di contesti: nella RG il
principio di equivalenza viene enunciaato a partire dal campo
gravitazionale o dal moto uniformemente accelerato? Cosa viene
(logicamente ed ontologicamente) prima, im modo da ridurre ad esso quello
che viene dopo?

Ciao.
Luciano Buggio

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Received on Tue Dec 06 2005 - 11:26:37 CET

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