Re: Relatività ristretta: un dubbio

From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Date: Wed, 23 Nov 2005 21:04:03 +0100

Valter Moretti ha scritto:
> Ora � vero che il target non � un'aula universitaria, ma non si
> possono dire cose cosi' sballate: uno studente di scuola superiore
> pu� capire, riflettendoci 5 minuti, che l'esperimento ideale di
> Einstein, cos� come lo ha descritto Tozzi, non implica un bel niente
> riguardo alla relativit� della contemporaneit�.
Secondo me sei molto ottimista...
Credo che gli studenti che dici siano in realta' un'esigua
percentuale.
E questo e' molto rilevante per cio' che segue.

Nurom ha scritto:
> A parte le castronerie e gli strafalcioni o il vero significato delle
> teorie fisiche, non voglio criticare nessuno, ma io penso che � gi�
> molto per un fisico, prendersi la bega di spiegare in televisione ad
> un pubblico per la maggior parte distaccato e ignaro, qualcosa che
> riguardi una teoria di fisica. Io dico tante grazie a Tozzi, e magari
> ce ne fossero molti come lui!!! Certamente avremmo un'altro tipo di
> televisione pi� seria, pi� utile e interessante, se non altro per
> avvicinare i giovani a scoprire la bellezza contenuta nella ricerca di
> soddisfazione delle curiosit�.
Io non voglio sottovalutare il tuo punto di vista, e per esempio non
mi sono mai associato, in tempi andati, alle condanne cui veniva
assoggettato Piero Angela.

Visto che Tozzi e' un geologo, voglio sperare (non posso dirlo con
certezza) che quando parla della sua materia lo faccia con competenza,
che non e' affatto incompatibile, come sembri credere, con una
presentazione attraente.

> Mettendosi a parlare di fisica in televisione come si fa in un'aula
> universitaria,
Nessuno pretende questo, e mi domando come fai a pensarlo: pensi che
Valter o il sotoscritto siamo stupidi fino a questo punto? :)

> ...
> la trasmissione sarebbe guardata da una decina di persone, quelle
> stesse che la mattina siedono sui banchi dell'universit�.
Appunto...

> L'unica scienza che trova spazio sui media � la medicina, perch�
> questa interessa tutti.
Questa e' un'osservazione molto giusta. E c'e' di peggio: per molta
gente "ricerca" s'identifica con ricerca medica.
Se si sottoponesse a referendum il finanziamento dei diversi campi di
ricerca, se ne vedrebbero delle belle :-<

> Sarebbe bene incoraggiare ed agevolare chi intende divulgare principi
> di fisica, e fare in modo che la divulgazione sia imperniata sulla
> trattazione del legame tra il singolo individuo e le leggi fisiche che
> gli stanno intorno.
Purtroppo qui confondi piani diversi.

Stimolare l'osservazione di fatti e fenomeni della vita comune e
delle leggi che li regolano va benissimo (e questo per es. Angela lo
faceva non male).
Ma quando ci si mette a parlare di relativita' siamo in un altro
campo.
Prima di tutto parliamo di cose che non si possono vedere e toccare in
modo facile, che non hanno rapporti con l'esperienza quotidiana.
Secondo, stiamo soprattutto parlando di *ragionamenti*: delle loro
premesse e conseguenze. Poi magari delle possibili verifiche.
Percio' se proponiamo un ragionamento sbagliato non resta niente:
vuoto, fumo.
E se chi ascolta crede di capire, peggio ancora: lo abbiamo ingannato
e gli abbiamo dato un'immagine falsa.

A qualche ragazzo sara' venuta voglia di capire meglio? Io ne dubito:
se questa voglia l'aveva gia' per suo conto, benissimo; e allora
cerchera' altre fonti d'informazione (magari in un NG :-)) ).

Giorgio Pastore ha scritto:
> ...
> Ecco, io sono convinto che la buona divulgazione, soprattutto se
> rivolta ad un ampio pubblico, non debba necessariamente essere buona
> didattica. A livello di base, la divulgazione dovrebbe solo
> "accendere" l' interesse presentando delle idee, dei concetti, anche
> se in modo necessariameznte impreciso. Poi, una volta partita la
> motivazione iniziale, verra' il tempo per una divulgazione piu'
> precisa e (forse) per una vera e propria didattica.
Come gia' sai, io la penso diversamente.
Ma lasciando i discorsi troppo generali, qui stiamo parlando di
relativita'.
Come ho detto sopra, cio' che conta e' trasmettere la linea del
ragionamento: come un fisico arriva a pensare certe cose, e poi magari
come si puo' verficare se sono vere.
Conta dare l'idea di che cos'e' un ragionamento che porta a una
scoperta in fisica.
Altrimenti che cosa resta? tanto vale limitarsi a dire "la
simultaneita' non e' assoluta", "il tempo si dilata", ecc.

In altre parole, a me pare che su questi temi la divulgazione "a
livello di base" sia semplicemente impossibile.
Ma bada bene: quando dico "a livello di base" intendo appunto quella
che si puo' fare in TV.
In condizioni diverse, per es. a dei ragazzi, parlando per un'ora
qualcosa si puo' fare, e ne ho ampia esperienza.
Anche in quelle condizioni non tutti capiscono, anzi molti si
distraggono; ma ho ancora oggi il ricordo di certi occhi sgranati,
delle espressioni tese di chi non vuol perdere una parola...
                                       

-- 
Elio Fabri
Received on Wed Nov 23 2005 - 21:04:03 CET

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