(wrong string) � ristretta: un dubbio

From: Nurom <devismasini1_at_BIRI_BULATAaliceposta.it>
Date: Wed, 23 Nov 2005 22:48:13 +0100

"Elio Fabri" <mc8827_at_mclink.it> ha scritto nel messaggio
news:dm2i6p$176r$1_at_newsreader1.mclink.it...

> Nurom ha scritto:
>
> > Mettendosi a parlare di fisica in televisione come si fa in un'aula
> > universitaria,
> Nessuno pretende questo, e mi domando come fai a pensarlo: pensi che
> Valter o il sotoscritto siamo stupidi fino a questo punto? :)
>
> > ...
> > la trasmissione sarebbe guardata da una decina di persone, quelle
> > stesse che la mattina siedono sui banchi dell'universit�.
> Appunto...

:-)))))

>
> > L'unica scienza che trova spazio sui media � la medicina, perch�
> > questa interessa tutti.
> Questa e' un'osservazione molto giusta. E c'e' di peggio: per molta
> gente "ricerca" s'identifica con ricerca medica.
> Se si sottoponesse a referendum il finanziamento dei diversi campi di
> ricerca, se ne vedrebbero delle belle :-<

Mi stai assecondando......

>
> > Sarebbe bene incoraggiare ed agevolare chi intende divulgare principi
> > di fisica, e fare in modo che la divulgazione sia imperniata sulla
> > trattazione del legame tra il singolo individuo e le leggi fisiche che
> > gli stanno intorno.
>
> Purtroppo qui confondi piani diversi.

E no! I piani sono diversi certamente, ma non li sto confondendo. Sto
proiettando il concetto di insegnamento su questi due piani paralleli, ma
inevitabilmente separati, media/societ� uno, fisica/scienziati l'altro. Ci�
risultava evidente nel proseguio del discorso che per� tu hai tagliato :-((

>
> Stimolare l'osservazione di fatti e fenomeni della vita comune e
> delle leggi che li regolano va benissimo (e questo per es. Angela lo
> faceva non male).
> Ma quando ci si mette a parlare di relativita' siamo in un altro
> campo.
> Prima di tutto parliamo di cose che non si possono vedere e toccare in
> modo facile, che non hanno rapporti con l'esperienza quotidiana.
> Secondo, stiamo soprattutto parlando di *ragionamenti*: delle loro
> premesse e conseguenze. Poi magari delle possibili verifiche.

Vedi, anche tu ti sei spostato sul binario fisica/scienziati. Si pu�
rimanere anche su media/societ�, con le inevitabili inesattezze e
imprecisioni dei ragionamenti, ma illustrazioni dei risultati.

> Percio' se proponiamo un ragionamento sbagliato non resta niente:
> vuoto, fumo.

Non � vero, restano curiosit� stimoli e domande.......

> E se chi ascolta crede di capire, peggio ancora: lo abbiamo ingannato
> e gli abbiamo dato un'immagine falsa.

Sempre se l'ascoltatore � uno studente appassionato di fisica, ma lui ha
altri modi per cercare l'immagine vera. Un'ascoltatore generico non ce li
ha, ma l'immagine stimolante pu� spingerlo ad approfondire.

[cut]
> Conta dare l'idea di che cos'e' un ragionamento che porta a una
> scoperta in fisica.

No, ad un telespettatore questo non interessa, interessa il rapporto che
intercorre tra lui e il fenomeno e che stimola la sua immaginazione a
livello di associazioni immediate. Il ragionamento che porta alla scoperta,
pi� profondo del fenomeno manifesto, se lo andr� poi ad imparare a scuola o
sui libri quando ne avr� voglia.

> Altrimenti che cosa resta? tanto vale limitarsi a dire "la
> simultaneita' non e' assoluta", "il tempo si dilata", ecc.
>
> In altre parole, a me pare che su questi temi la divulgazione "a
> livello di base" sia semplicemente impossibile.

Perch� continiuamo a confondere divulgazione con didattica. Invece
ribadisco, che secondo me, viaggiano sui due binari paralleli introdotti
prima, ma entrambe sono utili alla fisica, ognuna nel loro conteso.

> Ma bada bene: quando dico "a livello di base" intendo appunto quella
> che si puo' fare in TV.
> In condizioni diverse, per es. a dei ragazzi, parlando per un'ora
> qualcosa si puo' fare, e ne ho ampia esperienza.
> Anche in quelle condizioni non tutti capiscono, anzi molti si
> distraggono; ma ho ancora oggi il ricordo di certi occhi sgranati,
> delle espressioni tese di chi non vuol perdere una parola...

Come ho gi� scritto riguardo a V.Moretti, anche tu (spero di poterlo dare)
dici cose esatte, ma confondi quello che � il campo della didattica e quello
commerciale dei media. I media inevitabilmente si pongono in piano
commerciale, e questo non vuol dire che non possano essere sfruttati pi�
utilmente per la divulgazione della fisica.
Ciao,
    Nurom
Received on Wed Nov 23 2005 - 22:48:13 CET

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