Flavio Zanovello ha scritto:
> ..... Detto questo non puoi dire che siano
> tutti un solo elettrone perch� se un atomo presenta 10 elettroni ne ha 10
> e non uno che corre a destra e sinistra per mostrrsi con la faccia degli
> altri 9.
... non in questo senso;
tu perche' dici ad esempio che questo atomo ha 10 elett? Come arrivi ad
una conclusione del genere?
Piu' o meno fai: prima una pesata..cosi' se il peso atomico e' 20 dici
10 Neutroni e 10 protoni
.... poi stando alla neutralita' vai a 10 elettroni....
Ora io non mi riferivo alla carica totale negativa della nuvola che
circonda il nucleo ( o cosa sia .... ) come composta da un solo
elettrone che fa scena e teatro per interpretarne 10.... del tipo le
comiche di Ridolini, che va veloce veloce..:-)
dicevo che se dovessi credere possibile che gli elettroni siano
strutture stabili di una qualche forma di energia elettronica, lo
farei; a patto di considerare similmente alla struttura atomica, o a
quella del nucleo, o a quella del nucleone, strutture diciamo cosi
stabili in relazione ai loro costituenti, una struttura stabile per
quanto concerne una entita' elettronica.
Tale entita' elettronica, supponendo sia quella di cui sono composti
gli elettroni, e' stabile quando raggiunge la configurazione tipo
dell'elettrone. Ma quell'elettrone non ha una chiara identificazione
spaziale, poiche' ogni tentativo di valutazione e' intrinsecamente un
disturbo per l'elettrone stesso.
Ora il disturbo non avviene perche' io urto l'elettrone col mio
fotoncino... cioe' si, ma non e' questo che mi preoccupa! L'urto
effettivamente non avviene in senso classico. L'elettrone di per se ha
la facolta' di sentire il fotone anche quando questo non sia < nel suo
range >, anche quando per assurdo il fotone non ci sia ancora.
Praticamente l'elettrone ed il suo complementare sono esistenti sempre.
Se dicessi che: Un elettrone interagisce con un secondo elettrone
attraverso una collisione bosonica [ cerco di non essere tecnico,
poiche' voglio esprimere l'idea senza concetti mutuati ] , avrei
implicitamente detto dell'esistenza dei 2 elettroni.
Se invece la ponessi cosi' :
Una configurazione stabile di entita' elettronica evolve , e questa
evoluzione a noi si palesa attraverso la transizione da uno stato
iniziale ( diciamo a 2 elettroni che scambiano un fotone ) ad uno stato
finale a 2 elettroni; e tale evoluzione avviene perche' i 2 elettroni
avevano una sufficiente energia.
>
> Secondo mei fai un p� di confusione. Abbiamo uno strumento, che �
> la funzione d'onda che ci descrive molte cose, tra cui le densit� di
> probabilit�
> di trovare un elettrone in un data posizione.
> A seconda del problema tale funzione pu� dispiegarsi in una porzione di
> spazio
> finita o infinita. Anche nel caso tale porzione fosse infinita, ci� non
> significa che
> l'elettrone ha dimensione infinita, ma solo che c'� una probabilit� non
> nulla di
> trovarlo in un qualunque punto dello spazio.
Ma questa che tu stai facendomi notare e' un boomerang.
Se la porzione e' infinita, ed io posso trovarlo in ogni dove, cosa mi
vieta di dire che esso e' in ogni dove?
> Un corpo macroscopico ha una dimensione finita e l'incertezza sulla sua
> posizione � talmente piccola che noi diciamo con certezza che si trova l�.
>
>
> Flavio
Received on Mon Nov 21 2005 - 15:01:31 CET
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