Re: Gravità, materia, antimateria

From: Federico Zema <Federico.Zema_at_cern.ch>
Date: Fri, 18 Nov 2005 14:46:34 +0100

On Thu, 17 Nov 2005, Elio Fabri wrote:

> paolo.avogadro_at_gmail.com ha scritto:
>
> > se viene creato un antiprotone in un acceleratore di particelle e
> > questo ha una vita abbastanza lunga ci sono 2 possibilita': -la
> > gravita' agisce su esso, nel qual caso casca come tutte le cose e
> > bisogna correggere la sua traiettoria. -magari la gravita' funge al
> > "contrario" o in modi bizzarri e allora le correzioni per non far
> > cascare le particelle dovrebbero essere riviste.
> >
> > Dato che non ho mai sentito di problemi colla gravita' per antiprotoni
> > direi che perlomeno l'interazione tra antimateria e materia (la terra)
> > e' quella solita. Dubito invece che per ora ci siano esperimenti in
> > cui si possa misurare la forza di gravita' tra antimateria e
> > antimateria.
>
> Non credo che ci si possa arrivare per questa via. Credo di sapere (ma
> ne molto poco...) che negli acceleratori le traiettorie delle particelle
> (o anti-) siano "stabilizzate" rispetto a perturbazioni di qualsiasi
> genere, gravita' inclusa. Quindi la caduta (o l'anticaduta) viene
> corretta automaticamente, e non puoi accorgerti se c'e'.

Ciao,
 credo anch'io che gli acceleratori non ci aiutino in questo ... gli
effetti della gravita' sono troppo piccoli per essere apprezzati.

Non ho numeri ben precisi, quindi mi limito ad un discorso a spanne.

Il fatto e' che le particelle non sono libere negli acceleratori, ma le
loro traiettorie devono essere continuamente stabilizzate, come diceva
Elio. Per limitare gli effetti della repulsione coulombiana tra le
particelle di uno stesso pacchetto, i fasci passano in continuazione da
uno strumento all'altro, quadrupoli e sestupoli si sprecano ... ehm,
"sprecano" per modo di dire ... e tutto questo serve per mantenere le
dimensioni trasversali dei pacchetti sull'ordine delle centinaia di
micron.

Ho fatto il conto di quanto cadrebbe una particella, che si muove alla
velocita' della luce, nel passare da uno strumento all'altro, considerando
una distanza media di 100 metri (che ritengo abbondante): ordine millesimi
di nanometri ... credo che un quadrupolo non se ne accorga neanche, e'
abituato a ben altro :-)

 Ciao
 Federico
Received on Fri Nov 18 2005 - 14:46:34 CET

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