Aleph wrote:
>> La meccanica analitica (per es. nel formalismo lagrangiano) � del tutto
>> insensibile all'effettivo numero di dimensioni spaziali, quindi per ci�
>> che riguarda la dinamica non ci sono problemi.
>
> I problemi permangono invece e sono ineliminabili per ragioni di
> principio, poich� non c'� alcuna necessit�, n� di ordine logico n�, tanto
> meno, di ordine fisico, che giustifichi (e tanto meno obblighi) a dedurre
> la fisica di un ipotetico universo a quattro dimensioni spaziali,
> generalizzando *banalmente* (aggiungendo un altro valore possibile per
> l'indice che compare nelle equazioni di Lagrange) le leggi che sappiamo
> essere valide, sulla base del confronto con l'esperienza, per il nostro
> universo reale.
Al contrario: una tale generalizzazione "banale" � motivata proprio
dall'idea di mantenere la validit� di alcuni principi fondamentali come
isotropia e omogeneit� dello spazio e relativit� galileiana.
In parole pi� povere: se stai dicendo che in un universo immaginario
posso formulare le leggi che voglio, allora scusa ma � una banalit�.
L'idea di Ehrenfest, almeno cos� mi pare di aver capito, � quella di
studiare un universo il pi� possibile simile al nostro tranne che per il
numero delle dimensioni spaziali; idea che io personalmente trovo
interessante di per s�, a prescindere da quello che pu� (o non pu�)
dirci sul nostro universo.
> E argomentando e deducendo analiticamente, a
> partire dalle premesse extrarealistiche sancite da questo nebuloso
> castello multidimensionale, si pretende infine di ricavare conclusioni
> valide per l'Universo reale.
Mi par di leggere tra le righe una velata polemica verso la teoria delle
stringhe...
> Un grandissimo fisico del '900 in relazione alla fumosit� di certi
> approcci teorici ebbe a dire: "It's not even wrong".
Conoscevo la citazione, ma non l'origine: di chi si tratta?
--
ws
Received on Sat Nov 12 2005 - 16:22:04 CET