Giulio Severini, il 21 Oct 2005 16:14:08 -0700, ha scritto in
it.scienza.fisica su "Stazioni spaziali: due domande":
> Ciao a tutti, sto riscrivendo un racconto ambientato su una stazione
> spaziale e avrei bisogno di alcune informazioni:
>
> 1. la 'mia' stazione ha una forma cilindrica: � lunga 60 km e ha il
> diametro di tre. Sono valori che ho messo a casaccio, ma stando cos�
> le cose quanti giri attorno al proprio asse dovrebbe fare per generare
> una gravit� pari a quella terrestre?
Lascio ad altri pi� bravi di me il conto che dovrebbe essere facile,
perch� io ho paura di fare qualche castronata.
Solo alcune note.
- Occhio che l'idea �, Terrazza a parte, molto simile a "Rama" di Arthur
C. Clarke. In compenso l� c'� un bellissimo mare cilindrico.
- Il rapporto 60:3 mi pare un po' sproporzionato. Pi� il rapporto �
"lungo" pi� la stazione � "fragile".
- Devi tenere conto dello spessore delle pareti. Una simile struttura
non puoi farla in lamierino, occorreranno spessori di molti, ma molti
metri, utili anche per porci dei "locali tecnici", per cui il diametro
che importa ai fini della gravit� "artificiale" � quello *interno* del
tubo.
> Questo � quello che ho immaginato io. E' fattibile? Nella realt� come
> fareste a far comunicare la Terrazza ed il cilindro? Nulla di statico,
> perch� la rotazione del cilindro lo spezzerebbe.
Adottiamo come riferimento il cilindro, per cui esso � "fermo" mentre la
terrazza "gira" (� solo una questione di convenzioni, per il nostro
caso).
Un sistema sarebbe dotare di due anelli interni e paralleli posti tra il
cilindro e la terrazza. Puoi chiamarli "anelli di trasferimento",
sarebbero identici e dotati di doppie porte (che per ovvie ragioni
sarebbero sul "soffitto" e sul "pavimento" degli anelli stessi).
I *due* anelli servono per mantenere la conservazione del momento
angolare. Uno � quindi in sincrono con il cilindro e l'altro con la
terrazza.
Si entra dalla stazione nell'anello fermo rispetto ad essa. Poi si
chiudono le porte e si pone in rotazione l'anello fino a raggiungere la
velocit� sincrona con la terrazza. A meno degli attriti, l'energia di
rotazione viene presa dall'altro anello che quindi si fermer�, sempre
rispetto al cilindro.
Ad esempio puoi usare l'anello in rotazione per far girare alternatori
che alimentano i motori dell'altro anello (puoi usare motori
"reversibili", che quindi agiscono anche da alternatori, magari con
avvolgimenti superconduttori - � tutta tecnologia attuale), e
reintegrando dall'esterno solo l'energia che compensa attriti e
rendimenti non unitari.
Quindi ora puoi accedere dall'anello alla terrazza, senza aver variato
il momento angolare del complesso stazione-anelli-terrazza.
Il ritorno si fa seguendo il procedimento inverso invertendo i motori in
alternatori e viceversa.
Ricordati che durante le fasi di movimento degli anelli in uno
comparirebbe una gravit� crescente, mentre nell'altro si attenuerebbe
fino a zero (trascuriamo la microgravit�).
Ciao.
--
Roberto Rosoni
<roberto.rosoni_at_tisLOCKcali.it> (Remove the lock in your replies)
Received on Mon Oct 31 2005 - 13:58:12 CET