Re: Fusione D-D->4He

From: Tetis <gianmarco100_at_inwind.it>
Date: Mon, 31 Oct 2005 16:08:20 GMT

                    Il 31 Ott 2005, 13:03, Federico Zema <Federico.Zema_at_cern.ch> ha scritto:
> On Sun, 30 Oct 2005, Elio Fabri wrote:
>
> > Tetis ha scritto:
> >
> > > hai citato dei tempi di reazione, ma non ho capito esattamente
> > > a cosa sono riferiti? Sono larghezze di riga nei processi di
> > > decadimento?
> >
> > Prima di tutto scusa il ritardo, dovuto a impedimenti di varia natura.
> > Temo che anche nei prossimi giorni non potro' essere molto presente nel
> > NG.
>
> [OT] spero nulla di serio ...
>
> > Piacerebbe anche a me saperlo... Nei libri che ho consultato non c'e'
> > nessuna spiegazione. Dovrebbe essere il prodotto di una sezione d'urto
> > per una densita' numerica, ma non so interpretarlo.
>
> Ciao,
> anche a me erano stati spiegati cosi' ... puoi vederli come tempi di
> dimezzamento per i reagenti, grosso modo ...

Il motivo per cui ho chiesto se si trattava di larghezze di riga e'
che trattandosi di tre processi eterogenei, a partire da reagenti
differenti i rispettivi rate verrebbero a dipendere dalle densita'
dei reagenti medesimi (oltre che dalle distribuzioni in energia).
Riguardo al tema che ha sollevato Ciruz si trova qualche dato
rilevante sul report dell'azienda incaricata dal governo americano
per stabilire l'utilita' di finanziare ricerche sulla fusione fredda.
Nella fattispecie la parte del report che riguarda gli esperimenti
di Pons e Fleischmann, che proclamavano di avere osservato
produzione di elio e calore caricando una cella elettrolitica con
acqua pesante. Loro pretendevano che il processo responsabile
fosse proprio: d+d -> He + 23 Mev. C'e' un punto del report in cui
si parla della sezione d'urto totale del processo. Ve lo riporto
integralmente e vi fornisco il link:

www.newenergytimes.com/DOE/2004-DOE-ReviewerComments.pdf

"The work of Jones is to me the most complete i trying to answer the
charge to the committe to establish wheter nuclear effects are produced
in "cold fusion". The rason I make this statemente is thet
their present work does not rely on electrolytic cells and the confusion
around whether excess heat is being produced. They need no stiumulus
to ghet nuclear events but the processing of foils is stlli an art
as they state in the conclusion of their paper in our packet. Jones also
does not
believe that the d(d,\alpha) reaction can suddenly become a factor of a
million
larger and so has focused his efforts since 1986 on the two reactions
d(d,p) and d(d,n). The problem is that his experiments see effects have
yielded
resuts that are just above background when properly normalized. Some runs
yield no
effects. Jones would benefit enormously from collaborating with nuclear
physicist
engaged in very low level counting experiment such as those for double beta
decay
because they have worked extremely hard to catalog all sources of back
grounds".

Nel resto del report viene rilevato che Pons e Fleishmann dicono di non
avere
osservato raggi gamma, e viene commentato lo stato delle ipotesi
interpretative
di questo fatto alla luce dell'effetto Mossbauer. Ma quello che importa qui
e'
che l'ordine di grandezza per questo processo nelle reazioni nucleari
ordinarie
nel vuoto (non catalizzate da metalli o altro), sarebbe di un milionesimo
piu'
piccola che quella dei processi con emissione di neutroni e protoni. Questo
numero vi risulta da qualche altra fonte?

Se si, proviamo a vedere se e come si spiega in termini di costanti di
struttura e di volume di fase. Ricordo che le costanti di struttura forte ed
elettromagnetica stanno in rapporto di circa .1 ad 1/137. Quindi il fattore
10^5 di differenza deve derivare dal rapporto fra i volumi di fase. La
stima di questo rapporto, una volta che uno si ricorda dell'invariante di
fase per i processi ad un grado di liberta' d^3p/ p_o, si riduce ad un
semplice esercizio di meccanica relativistica. Quanto vale il rapporto
p^2/p_o a parita' di p_o e diversa massa? Risulta per il fotone p_o
mentre per il neutrone circa (m/p_o)m. Il rapporto fra il volume di
fase per il fotone ed il volume di fase per il neutrone e' quindi
dell'ordine
di (p_o/m)^2 Ovvero dell'ordine di 4 e(-4). Quello che si dice in questo
report e' anche che nel vuoto si puo' stimare che le sezioni d'urto per
questi processi dipendono dall'energia nel centro di massa. Ma non
ci sono indicazioni quantitative sugli andamenti. In particolare quello
che questa stima molto approssimativa ci dice e' che l'andamento sia
circa quadratico nell'eccesso energetico. E che il rapporto fra il rate per
protoni e per neutroni, se fosse condizionato solo dalle masse, sarebbe
pari al quadrato del rapporto fra le masse. Quindi un poco piu' neutroni
ed un poco meno protoni. A pagina dieci del report si trova una tabella
In cui si da' il numero di reazioni in funzione della potenza. Il rapporto
fra i Branching ratio e' di 10^(-7). Quindi, a parte il rapporto fra
costanti
di accoppiamento e volumi di fase sembra che avanzi un fattore cento.

Quello che sospetto e' che questa stima possa essere migliorata considerando
le running coupling costant del modello standard con le opportune
correzioni legate alla scala di energie in gioco all'interno del nucleo,
in luogo delle costanti fenomenologiche 1/137 ed alpha(M_Z).
Tuttavia sospetto che nonostante questa correzione troveremmo
sempre un difetto di processi gamma. Quello che non abbiamo
considerato e' la densita' degli stati. Tu vedi un qualche errore che
ho commesso e che permette di spiegare questa differenza senza
fare ricorso a parametri di struttura del nucleo?

> Ciao
> Federico
>
          

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Received on Mon Oct 31 2005 - 17:08:20 CET

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