Tetis ha scritto
>Non sono d'accordo :-) La teoria dei campi usa regole di commutazione
>locali. Quindi la localita' e' garantita, nominalmente, dalla costruzione
>stessa
>della teoria, tuttavia i campi sono estesi spazialmente.
Ciao, non � proprio questo il punto anche se credo che stiamo parlando
della stessa cosa. Bisogna distiguere tra osservabili legate al campo e
stati quantistici del campo.
1) Le osservabili sono locali nel senso che dici tu: osservabili
localizzate su insiemi dello spaziotempo causalmente separati commutano
tra di loro. (Val la pena di notare che la cosa � un p� tautologica
perch� questa � parte della _definizione_ di osservabile: i campi di
Dirac
NON sono per esempio osservabili perch� violano la richiesta di
commutativit�
suddetta).
2) Gli stati NON sono locali (danno luogo a cose come le correlazioni
EPR).
La non localit� si esplica al momento della misura dello stato
sistema.
Val la pena di notare un famoso e profondo risultato della teoria dei
campi
nello spazio di Minkowski che cade sotto il nome di Teorema di
Reeh-Schlieder
(Reeh lo conosco � professore a Goettingen dove vado ogni tanto,
Schlieder non ho fatto in tempo perch� ci ha lasciato qualche anno
fa). Se prendiamo le osservabili localizzate in una regione
arbitrariamente piccola
dello spaziotempo e le applichiamo allo stato di vuoto (o un qualunque
altro
stato del campo) ri-otteniamo comunque tutto lo spazio di Hilbert
(bisogna prendere
in realt� la chiusura della variet� lineare generata). Quindi le
osservabili "localizate",
prese insieme ad uno stato danno luogo ad un siatema che non � pi�
"localizzabile"
da nessuna parte.
Sul resto delle cose che scrivi mi pare di essere d'accordo anche se
non ho tanto tempo per esaminarle a fondo.
Ciao, Valter
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Valter Moretti
Dip. Matematica - Univ. Trento
http://www.science.unitn.it/~moretti/home.html
Received on Wed Oct 19 2005 - 14:41:51 CEST