Re: cuore della meccanica quantistica, relatività e domanda
Grazie delle spiegazioni. Non voglio abusare ulteriormente del suo
prezioso tempo, ma volevo fare una precisazione su questa sua frase che
mi ha fatto pensare che lei mi abbia frainteso
> Ciao, secondo me le incompatibilit� si devono discutere a livello
> di concetti fondamentali delle teorie, non nei singoli esperimenti
> (che per� si possono e si devono usare nella pratica per verificare
> compatibilit� o incompatibilit�).
Quello che dice � senz'altro vero, gli esperimenti veri e propri hanno
importanza fondamentale ma hanno essenzialmente questi due ruoli nella
fisica
a) "verificare" teorie proposte
b) "ispirare" nuove teorie
Il ruolo di studiare compatibilit� e incompatibilit� fra le teorie �
in genere affidato quasi totalmente a carta e penna. E' attraverso
processi matematici che verifichiamo che una teoria sia autoconsistente
ed eventualmente consistente con le altre teorie. Ma infatti quelli di
cui parlavo erano esperimenti mentali. Anche per quanto riguarda
l'incompatibilit� fra meccanica newtoniana ed elettromagnetismo
maxwelliano. Mi sembra piuttosto scioccante, e non riesco a
capacitarmene, che un gigante come Kelvin si fosse messo in testa che
la fisica, appoggiata su Newton e Maxwell, era praticamente finita. Vi
� infatti un semplice esperimento mentale (del quale peraltro non
posso aver dubbi che Kelvin e tutti i fisici di allora avessero
conoscenza) che mostra che i due fanno a pugni. Questo mi sembra un
esempio di come un singolo esperimento (sia pure mentale) abbia molto
da dire sulla incompatibilit� fra due teorie. "una carica puntiforme
che viene posta in quiete a una certa distanza da un filo uniformemente
carico e poi viene lasciata andare". Stando a un osservatore
inizialmente in quiete con la carica essa � sottoposta a una certa
accelerazione mentre stando a un osservatore in moto lungo la direzione
del filo essa � in moto e immersa in un campo magnetico (per questo
secondo osservatore vi � una corrente che scorre nel filo) quindi
l'accelerazione � differente (di un niente, s'intende!). E' questo che
intendevo con la frase
> ma � solo in particolari esperimenti, e a
> >voler essere molto "pignoli", che emerge la loro incompatibilit�).
>
Credo che siano state anche pensieri di questo tipo ad aver spinto
Einstein a dubitare della cinematica galileiana. L'esperimento che ho
citato era assolutamente al di fuori delle possibilit� tecniche
ottocentesche (e presumo anche attuali) ma il semplice fatto che era
pensabile avrebbe duvuto mettere in allarme. Certo un milione di
esperimenti mentali, se non supportati da un approccio matematico
generale, non possono confermare l'autoconsistenza di una teoria e la
consistenza con le altre teorie. Ma basta un solo esperimento mentale
ben pensato per mostrare che c'� qualcosa che non va nel mettere
assieme due teorie e che bisogna lavorare per modificare almeno una
delle due.
Received on Sat Oct 22 2005 - 21:38:53 CEST
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