"Elio Fabri" <mc8827_at_mclink.it> ha scritto nel messaggio
news:dhk2cn$2gmq$3_at_newsreader2.mclink.it...
> dumbo ha scritto:
> > Naturalmente sarebbe indispensabile spiegargli prima
> > un minimo di geometria analitica
> Lo sai che G. ci era quasi arrivato?
> Una volta, scorrendo dei fogli manoscritti che si trovano
> riprodotti nell'ed. Nazionale (...)quindi con la posizione in
> ascissa e il tempo in ordinata.
del resto l'idea delle coordinate era nell'aria, Cartesio
era contemporaneo di Galileo.
Riguardo alla coordinata tempo, ho letto che
l' Enciclopedia di Diderot & C (se non sbaglio
alla voce Tempo) considera il tempo come quarta
dimensione. E' vero che siamo molto dopo Galileo,
per� anche molto prima di Einstein.
Ovviamente la "quarta coordinata" di Diderot
non si trasforma come in relativit�, anzi non
si trasforma affatto, ma l'errore � perdonabile...
> > ... e usare il teorema di Ignatowski, che Galileo capirebbe con
> > pochissimo sforzo:
> Sara'...
beh, parlavo del contenuto fisico; � chiaro che prima
dovrebbe fare un po' di pratica con l'algebra.
> > Il guaio � che il teorema non dice nulla sul valore di c e lascia
> > aperta la possibilit� che c sia infinito (...)
> > Per rendergli plausibile un c finito potremmo tentare un
>> argomento estetico che certo non lo lascerebbe insensibile: la
>> trasformazione di Lorentz � pi� " bella " di quella classica perch�
>> pi� simmetrica (x e t sullo stesso piano).
> Scusa se te lo dico, ma a me sembra enormemente antistorico quanto
> stai dicendo...
nel senso che i criteri estetici di Galileo erano diversi dai nostri
e quindi la trasformazione di Lorentz non gli sarebbe piaciuta
in modo particolare? Pu� darsi, ma bisogna vedere se (e quanto)
cambia nei secoli il senso estetico di tipo fisico-matematico!
Chiss� se qualcuno ha studiato il problema?
> Comunque l'OP ha citato Galileo (secondo me sbagliando) solo
> per fare un esempio, ma e' ovvio che a lui interessava sapere che
> argomenti porteremmo *oggi*.
Sicuramente; dunque lasciando da parte Galileo e la
sua epoca, resta il problema: cosa potremmo fare per
rendere plausibile (sottolineo plausibile, niente di pi�)
a qualcuno *di oggi* l'idea di una velocit� assoluta
senza servirsi di dati sperimentali ? Non mi sembra che
le strade che suggerivo siano sbagliate; forse per� non
sono le uniche.
bye
Corrado
Received on Mon Oct 03 2005 - 01:27:42 CEST
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