Re: studio sull'esistenza del finalismo in fisica
On 28 Dic, 20:43, Pace e Bene <paceben..._at_yahoo.it> wrote:
> Il giorno mercoled 28 dicembre 2011 14:31:35 UTC+1, multivac85 ha scritto:
>
>
>
> > �Per dire che la mente
> > universale potrebbe essere frutto di un creatore bisognerebbe pensare
> > che quello da noi osservato finora non sia l'unico universo esistente
> > tuttora e che dunque vorrebbe dire che questa mente non cos
> > "universale",
>
> Tu sostieni che il nostro universo frutto di una mente che l'ha posto in essere ecc ecc.
>
> Ora a me pare di capire che una mente del genere ha un livello di complessit maggiore dell'universo che ha creato.
>
Assolutamente no, una mente del genere non ha affatto un livello di
complessit� maggiore dell'universo che ha creato! Una mente non � una
macchina, al massimo � ci� che progetta e fa partire una macchina. Una
mente � qualcosa di semplice, non di complesso, poich� � un'intenzione
diretta a un fine. E' plausibile sostenere che le menti umane, avendo
potere pi� limitato, sono originate da tale mente universale di prima,
non perch� le menti umane siano paragonabili a macchine (i loro corpi
s�, tuttavia) ma perch� tali menti sono comunque limitate nel loro
agire, non possono cio� trasgredire le leggi fisiche. La mente
universale, essendo sia semplice che universale e dunque non limitata
da menti maggiori possiamo ritenere che sia sempre l� nel tempo e
nello spazio. Tutto questo l'avevo comunque gi� detto nel post di
prima.
> Quindi tale mente sar anche essa il frutto di un'altra mente che l'ha posta in essere cos come una madre pone in essere il figlio per esempio.
>
> E cos via fino ad infinito e cio una vera e propria specie di menti che sono figlie le une delle altre.
>
> Una infinit di menti insomma...
>
> Non ci fu quindi nessuna prima mente creatrice ma ognuna di queste mente ha una mente che la precede e cos via all'infinito.
>
> Oppure si pu sempre pensare che le menti non sono infinite e che ci fu una prima mente posta in essere da qualcosa che non mente e che magari preesisteva sotto forma di materia a noi sconosciuta.
>
Questa idea, va incontro alle mie obiezioni di prima, inoltre non si
capisce quali sarebbero le leggi con cui sarebbe stata creata questa
mente, dato che come ho detto prima, tale mente agisce con libert�
assoluta.
> Oppure ancora si pu pensare ad una unica mente che per esiste da un tempo infinito e sta l da sempre.
>
> Laplace diceva a Napoleone che idee del genere complicano inutilmente la spiegazione che vogliamo dare del nostro universo e della nostra esistenza. Ed io sono d'accordo con Laplace -:)
A parte che da Laplace � passato un bel po' di tempo, occorre dire che
sembra invece che altri fisici d'oggi non siano d'accordo con ci�.
Oltre al gi� citato Giuseppe Del Re (per la cronaca � pi� precisamente
un chimico) con la sua "La danza del cosmo" (poco sopra ho citato la
traduzione inglese) Il primo che mi viene in mente � Paul Davies,
leggiti "la mente di Dio","il cosmo intelligent" e "Dio e la nuova
fisica" , aggiungerei anche di John Barrow "Teorie del tutto" e "Da
zero a infinito".
>
>
>
> >so che ci sono teorie sul multiverso ma sono teorie
> > ancora giovani, magari potresti indicarmi qualche bibliografia
>
> Sono rimasto alla cosmologia standard e non conosco le toerie sul multiverso. Se vuoi posso consigliarti qualcosa di cosmologia per poteri introdurre.
>
Io ho letto qualcosa de "L'universo elegante" di Greene e "La trama
della realt�" di David Deutsch per quanto riguarda i multiversi. Dimmi
tu cosa hai letto...
> Ciao
> Pace e Bene
>
> p.s. non per te abbastanza misterioso il nostro universo? Perch bisogna andare a postulare una mente creatrice? Pensare ad una mente creatrice rende meno misterioso e meno affascinante il nostro universo e la nostra stessa vita a mio parere.
Boh, questione di gusti, comunque a parte i giudizi di gusto mi
piacerebbe di pi� che commentassi pi� di preciso i link nel post che
ha iniziato la discussione sul testo di Del Re (purtroppo il testo di
Wicken non si trova intero online), poi si dovrebbe fare un
lunghissimo discorso sulle "propriet� emergenti" che in pratica si
concluderebbe col fatto che meccanicismo e finalismo non sono poi cos�
opposti come sembra, il primo articolo che ti consiglio al riguardo �
questo robotics.cs.tamu.edu/dshell/cs689/papers/
anderson72more_is_different.pdf
Comunque bisogna dire sempre questo nella scienza, che la scienza usa
modelli che possono sembrare strani e fuori dal senso comune, ma se
spiegano e predicono pi� fenomeni possibili nel modo pi� semplice,
vuol dire che funzionano, al tempo di Newton molti lo criticavano
dicendo che le "forze" non si vedono e quindi non esistono, similmente
hanno fatto con Einstein e la sua teoria dello spazio-tempo, insomma
la scienza va a modelli, spiegare il "perch�" delle forze di Newton,
il "perch�" dello spazio-tempo di Einstein non ha senso in scienza,
allo stesso modo non ha senso spiegare il "perch�" del finalismo delle
leggi dei processi termodinamici o delle propriet� emergenti, si
tratta di modelli che spiegano i fenomeni, ovvero si possono prevedere
i fenomeni in questo modo "come se" ci fossero questi "elementi della
teoria", ma questi elementi sono modelli predittivi, niente di pi� e
niente di meno, chiedersi il perch� di questi modelli vuol dire andare
oltre i limiti della scienza. Spero che mi sia spiegato.
Ciao.
Received on Thu Dec 29 2011 - 00:26:37 CET
This archive was generated by hypermail 2.3.0
: Thu Nov 21 2024 - 05:10:19 CET