Il 19 Set 2005, 15:53, "Nino" <anaspesi_at_occupato.it> ha scritto:
>
> "Tetis" ha scritto nel messaggio
> > Chissa' se per caso
> > non sai anche come funziona il Calfort.
> > Puo' essere utile aggiungerlo all'acqua
> > del ferro da stiro? Suppongo di no
> > per via del processo di evaporazione.
> > Confermi?
> >
>
> Non conosco la composizione del Calfort.
> Immagino che come anticalcare possa contenere zeolite,
> solfato sodico, e sequestranti come citrato e acido
> etilendiaminotetracetico.
ma questi come agiscono? Evitano la formazione
di cristalli cambiando l'equilibrio della reazione che
hai descritto prima, in tal caso come avviene questa
alterazione degli equilibri di reazione? I composti
in soluzione rilasciano leganti oppure sono loro
stessi leganti non soggetti a saturazione, intendi
questo per sequestranti? Quello che immagino e' che
il solfato sostituisca gli ossigeni nel Ca CO3 evitando
che le molecole si coordinino a formare cristalli.
Oppure e' piu' complicato, forse ha ruolo il sodio?
> Il suo utilizzo per l'acqua del ferro da stiro penso
> sia controproducente proprio per quello che hai detto,
> cio� che, concentrandosi per evaporazione, si forma un
> deposito pi� o meno aderente, che, nella migliore delle
> ipotesi, diminuisce lo scambio termico (correggo
> parzialmente quello che ho detto nel messaggio precedente,
> proprio per il motivo dell'evaporazione � sempre
> preferibile usare acqua distillata o demineralizzata
> rispetto alle acque dolci, che hanno inevitabili residui
> salini).
Ah, ecco, eppure mi avevi quasi convinto :-) Ma mi
sembra di capire che comunque il danno sarebbe
relativamente limitato.
> Diverso � il caso della prevenzione della precipitazione
> di calcare qualora si abbia a che fare con semplice
> riscaldamento (scambiatori di calore, resistenze, ecc.),
> in cui � senz'altro utile l'aggiunta di adatti prodotti
> antirideponenti.
Che sarebbero questi che hai indicato: zeoliti, solfati,
citrati?
> Per le acque dure, in cui l'Indice di Langelier � positivo,
> i trattamenti per evitare le incrostazioni possono
> prevedere l'acidificazione controllata con contemporanea
> aggiunta di composti fosforganici a concentrazioni minime
> (inferiori al ppm).
Quindi che fai aumenti la durezza temporanea e
l'alcalinita'? Solo mi sfugge la definizione di durezza
temporanea. Scusa se mi lascio trascinare dalle domande,
ma hai illuminato un campo che per me e' completamente
nuovo e vorrei saperne di piu'.
> Un metodo alternativo � l'utilizzo di
> acceleratori magnetici: l'acqua, passando attraverso un
> campo magnetico, trasforma il calcare in aragonite, che
> rimane in sospensione e non si deposita sulle superfici.
Fantastico, questo sembra davvero bello. Dunque si tratta di
sfruttare le proprieta' diamagnetiche del calcio delle molecole di
carbonato di calcio in modo da favorire la formazione
di strutture microcristalline con un ordine diverso da quello
del comune calcare? Ma e' possibile fare questo a temperatura
ambiente? Chissa' come funziona?
> Ciao, Nino
>
>
>
--------------------------------
Inviato via
http://arianna.libero.it/usenet/
Received on Mon Sep 19 2005 - 19:55:56 CEST