Il 20 Set 2005, 00:14, "Nino" <anaspesi_at_occupato.it> ha scritto:
> Non vorrei dire fesserie, la mia attivit� per qualche anno �
> stata rivolta alla produzione di acqua demineralizzata (impianti
> di pretrattamento e demineralizzazione partendo da acqua di fiume),
> nonch� al condizionamento e controllo chimico dei cicli acqua-
> vapore in cui veniva utilizzata l'acqua demineralizzata prodotta,
> ma successivamente mi sono dedicato prevalentemente alle
> procedure di radiochimica e radiometria.
Grazie per il tempo che hai gia' dedicato alla questione.
> Immagino che l'aggiunta di questi prodotti alteri gli equilibri
> chimici ed il prodotto di solubilit�, e che la precipitazione
> del CaCO3 venga inibita per una questione di affinit� verso gli
> ioni calcio e magnesio, con cui i leganti formano complessi
> solubili.
Mi piacerebbe sapere di piu' come funzionano questi
leganti, se i complessi sono grandi o piccoli, e come
risulta inibita la formazione di clusters.
> >> Il suo utilizzo per l'acqua del ferro da stiro penso
> >> sia controproducente proprio per quello che hai detto,
> >> cio� che, concentrandosi per evaporazione, si forma un
> >> deposito pi� o meno aderente, che, nella migliore delle
> >> ipotesi, diminuisce lo scambio termico (correggo
> >> parzialmente quello che ho detto nel messaggio precedente,
> >> proprio per il motivo dell'evaporazione � sempre
> >> preferibile usare acqua distillata o demineralizzata
> >> rispetto alle acque dolci, che hanno inevitabili residui
> >> salini).
> >
> > Ah, ecco, eppure mi avevi quasi convinto :-) Ma mi
> > sembra di capire che comunque il danno sarebbe
> > relativamente limitato.
> >
>
> S�, perch� il deposito, fra l'altro non aderente e facilmente
> asportabile, si formerebbe solo a seguito della completa
> eliminazione dell'acqua (che esce come vapore), per sovrasaturazione
> ed essiccazione del residuo.
Infatti, che fra l'altro e' il vantaggio che si guadagna anche
dalla deviazione della calcificazione verso la formazione di
aragoniti. Almeno stando all'interessantissimo link che hai
fornito. Tempo fa invece avevo sentito parlare di ferri da stiro
che evitavano la formazione di qualsiasi residuo sulle tubature
mediante pre-evaporazione in camere opportunamente rivestite,
ma poi non ho piu' sentito nulla sul tema. In internet si parla di
ferri con sistema anticalcare, pero' si tratta di filtri probabilmente
a base di resina (come nelle lavastoviglie se non ricordo male)
o altro che non so, e con cartucce ricambiabili.
> >> Per le acque dure, in cui l'Indice di Langelier � positivo,
> >> i trattamenti per evitare le incrostazioni possono
> >> prevedere l'acidificazione controllata con contemporanea
> >> aggiunta di composti fosforganici a concentrazioni minime
> >> (inferiori al ppm).
> >
> > Quindi che fai aumenti la durezza temporanea e
> > l'alcalinita'? Solo mi sfugge la definizione di durezza
> > temporanea. Scusa se mi lascio trascinare dalle domande,
> > ma hai illuminato un campo che per me e' completamente
> > nuovo e vorrei saperne di piu'.
> >
>
> La durezza totale � data dalla somma della durezza temporanea
> (pari alla concentrazione di bicarbonato HCO3-, quasi
> esclusivamente di calcio, e si determina mediante titolazione
> acidimetrica con indicatore al viraggio del metilarancio)
> e della durezza permanente, dovuta alla presenza di solfato
> e cloruro, in particolare di magnesio.
> La pi� dannosa � chiaramente la durezza temporanea, responsabile
> delle incrostazioni che si formano per ebollizione.
Il problema e' che nella formula che ho trovato in rete
per l'indice di Langelier la durezza temporanea e
l'alcalinita' compaiono con segno meno, mentre avevo
capito che un indice di Langelier elevato segnala una
maggiore facilita' di formazione di residuo incrostante.
Confusion.
Ma e' possibile fare questo a temperatura
> > ambiente? Chissa' come funziona?
> >
>
> Per questo puoi guardare il link e la risposta a Roberto Rosoni.
Ho visto, molto articolato, ma gli abstract fanno quasi tutti
riferimento ad esperimenti con temperatura bassissima.
A livello di elio liquido. Mentre queste macchinette miracolose
dovrebbero operare a temperatura ambiente. E' strano che non
siano disponibili studi comparativi con medesime condizioni di
utilizzo. Grazie di tutto.
> Nino
>
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Received on Tue Sep 20 2005 - 11:58:41 CEST