Re: Conduttore elettrico e conduttore termico

From: Luciano Buggio <buggiol_at_libero.it>
Date: Tue, 20 Dec 2011 03:56:10 -0800 (PST)

On 13 Dic, 20:32, Soviet_Mario <Soviet.Ma..._at_CCCP.MIR> wrote:
> Il 13/12/2011 11:15, Luciano Buggio ha scritto:
>
> > On 10 Dic, 10:22, lionelgreenstreet<lionelgreenstr..._at_gmail.com>
> > wrote:
>
> > (cut)
> > Considero il fenomeno della conduzione
> >> termica: questa � generata (correggetemi dove sbaglio) dai fononi,
> >> ovvero da quanti di moto vibrazionale dovuti alle oscillazioni degli
> >> atomi del reticolo del solido.
>
> > Scusa, ma non capisco perch� introdurre questa misteriosa entit� (i
> > fononi), quando pare sufficiente ipotizzzare che siano semnplicemnte i
> > fotoni di calore che si propagano,
>
> abbi pazienza, ma se tu prendi una sorgente infrarossa
> (diciamo anche regolabile in spettro agendo su T), la metti
> davanti a un rivelatore, interponi un mezzo del materiale in
> questione, e lo scopri completamente OPACO alla radiazione
> data, non dovrai concludere che la propagazione di fotoni IR
> al suo interno debba essere del pari praticamente
> inesistente come tale ?

Forse la IR s�.
Ma non pu� essere che la IR, eccitando gli atomi, ha indotto
radiazione di calore a freqeunze anche pi� basse, e che questi fotoni,
magari col meccanismo dello scattering, per cui si rinnovano
continuamente, continuino a propagarsi "lentamente e disordinatamente"
dentro il corpo, con coefficiente di assorbimento pressoch� nullo,
magari con difficolt� ad uscirne (determinando cos� irraggiamento) per
via di una qualche barriera di potenziale al confine del corpo stesso?
Lo escludi categoricamnte?

Per quanto riguarda questa barriera, due cose, a ruota libera.

1) - Il coeffienete di riflessione interna nei materiali
trasparenti(da mezzo pi� denso a mezzo meno denso, o vuoto) � per la
luce maggiore di quello della riflesione esterna (da mezzo meno denso,
o vuoto, a mezzo pi� denso): mi pare di ricordare che questa
differenza sia notevole nel diamante (nel quale peraltro
l'assorbimento � quasi nullo e la velocit� di propgazione della luce
dimezzata).
Ci� significa che il corpo � pi� capace di "assorbire " (nel senso di
incamerare) che di "emettere" ci� che ha assorbito.

2) - Nella forforescenza la luce ricevuta ha frequenza mediamente
maggiore di quella riemessa (come IR rispetto ai fotoni di calore
mobilitati come da me ipotizzato sopra), e ci vogliono dei minuti,
dopo aver spento la sorgente luminosa esterna, perch� la madonnina
forforescene cessi di emettere, come se i fotoni di luce verdina
facessero molti tentativi, sbattendo contro una barriera superficiale,
prima di poter uscire.

Tra parentesi, vent'anni fa circa ho fatto degli esperimenti con la
madonnina, ed ho trovato, tra l'altro, che, una volta cessata
l'emissine, mettendo la statuina a scaldarsi in una padella fino al
rammollimento, essa riprende ad emettere, nel buio della cucina, fino
ad esaurimento dell'emissione, dopo un minuto o gi� di l�. Spento il
fuoco e fatta raffredare, sempre al buio, e riacceso poi il fuoco
fino a farla di nuovo rifondere, non emette pi�.
Bisogna ricaricarla alla luce (usavo un filtro blu - carta di
caramella) per ritornare al punto di partenza.

Ciao.

Luciano Buggio
http://www.lucianobuggio.altervista.org
Received on Tue Dec 20 2011 - 12:56:10 CET

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