Ti ringrazio moltissimo per le informazioni che finalmente mi permettono
di mettere a posto alcune tessere di un mosaico di cui avevo vari
elementi slegati. Infatti io non ho avuto nessuna "esposizione" al PSSC
alle superiori con l' unica eccezione di un film (se ricordo bene la
traduzione era stata sponsorizzata dalla Esso). Invece ne avevo molto
sentito parlare all' universita' e avevo sbirciato su libri di
amici/amiche che frequentavano classi con insegnamento basato sul PSSC
ma il risultato e' che dell' operazione ne ho ancora un' idea
frammentata e parziale. Da quel poco che son riuscito a mettere insieme
mi son fatto l' idea pero' che si sia trattato di un' esperienza che
sarebbe stato utile elaborare e migliorare, anche passando per revisioni
sostanziali, piuttosto che far morire.
Elio Fabri wrote:
> Per ora posso dirti che di sicuro il PSSC non e' stato accolto
> pacificamente, fin dall'inizio; anzi fu sottoposto a critiche anche
> pesanti. Per farti solo un nome, da parte di Edoardo Amaldi.
Non ho mai conosciuto Amaldi ma, da conversazioni con chi lo ha
conosciuto e avuto per docente, mi son fatto l' idea (sbagliata?) che
non fosse un grande innovatore sul piano didattico.
> Sarebbe lungo cercare di descrivere le critiche, che molto
> all'ingrosso puntavano sul fatto che il corso fosse piu' tagliato
> sulla realta' USA che su quella italiana.
Si' queste le avevo sentite "da sinistra". Ricordo Bruno Vitale che
raccontava con sdegno le difficolta' ad adattare le impostazioni
"culturali" del PSSC alla societa' cubana...
> Non era un libro: era (te l'ho gia' detto) un insieme di materiali da
> usare in interazione tra loro.
Beh questa mi sembra un' impostazione che poi ha preso piede e non solo
per la fisica.
> Intanto era diverso l'ordine di trattazione: la meccanica vera e
> propria era messa dopo oltre meta' del corso, preceduta per es. da una
> trattazione dell'ottica, geometrica e ondulatoria.
Interessante. Che questo spieghi perche' il corso di Fisica Generale I
che ho seguito svariati anni fa (i docenti erano Ettore Pancini e
Vittorio Silvestrini) comiciava con l' Ottica geometrica e ondulatoria
per poi passare alla meccanica (e finire con termodinamica e un'
introduzione all' elettromagnetismo) ?
> All'inizio c'erano dei capitoli sui metodi di misura delle
> principali grandezze fisiche, sulle stime degli ordini di grandezza.
> Non dimenticare che il tutto era strettamnte integreato col lavoro di
> laboratorio.
La Cenerentola della scuola italiana !!!
....
> Se posso dare un giudizio finale, sono convinto che ancor oggi (anzi,
> ancor piu' oggi) qualunque nostro studente *universitario* avrebbe
> molto da imparare a leggere quei libri...
Ma la serie dell "Fisica di Berkeley" non era una specie di PSSC a
livello universitario ? Quella la conosco abbastanza bene (un po' meno i
volumi di laboratorio). Ho l' impresisone che mancasse di
omogenizzazione (da quello che capisco il PSSC era molto meno
disomogeneo). Ma anche quella mi sembrava un' esperienza da migliorare
piu' che dimenticare...
....
> Un'immediata indagine ritenne di trovare almeno una causa
> nell'arretratezza dell'insegnamento scientifico nelle scuole
> secondarie, e furono immediatamente lanciati una serie di progetti per
> risolvere il problema.
E in Italia un' indagine del genere ci sara' mai ? :-(
....
> Ora dovrei fare un'ultima considerazione: che cosa ha lasciato, vista
> a 40 anni di distanza, l'esperienza PSSC? Se ne sono visti e se ne
> vedono gli effetti nella scuola>
Anche su questo mi interessa il tuo punto di vista. Temo pero' che
nell' Italia del 2005 ci sarebbe bisogno di un progetto PSSC nuovo di zecca.
Giorgio
Received on Tue Aug 23 2005 - 23:48:37 CEST
This archive was generated by hypermail 2.3.0
: Thu Nov 21 2024 - 05:10:20 CET