Re: A proposito del PSSC

From: andrew <en_enrico_at_yahoo.it>
Date: 23 Aug 2005 13:13:51 -0700

>Intanto era diverso l'ordine di trattazione: la meccanica vera e
>propria era messa dopo oltre meta' del corso, preceduta per es. da una
>trattazione dell'ottica, geometrica e ondulatoria.
>All'inizio c'erano dei capitoli sui metodi di misura delle
>principali grandezze fisiche, sulle stime degli ordini di grandezza.
>Non dimenticare che il tutto era strettamnte integrato col lavoro di
>laboratorio.
>C'era poco sulla termodinamica, ma molto sull'energia.
>La parte finale (non piccola) era dedicata alla "fisica moderna":
>struttura degli atomi, quantizzazione e proprieta' ondulatorie.
>La matematica era tenuta a un livello assolutamente elementare:
>praticamente non si usava neppure l'algebra, mentre si faceva grande
>uso di grafici.
>Invece si poneva molta cura nel mostrare la connessione tra risultati
>sperimentali, aspetti teorici, concetti, fenomeni

Adesso capisco in cosa differisce da un Caforio-Ferilli...
Se riuscissi a trovarlo da qualche parte, mi piacerebbe provare a
usarlo da autodidatta.

>Se posso dare un giudizio finale, sono convinto che ancor oggi (anzi,
>ancor piu' oggi) qualunque nostro studente *universitario* avrebbe
>molto da imparare a leggere quei libri...

Nonostante la matematica a livello elementare?

>Poi il Ministero decise di tirare i remi in barca: interruppe i corsi
>di formazione (l'ultimo fu tenuto di nuovo da me nel 1965), lascio'
>che le classi si estinguessero per naturale esaurimento (insegnanti
>trasferiti, pensionati, promossi a preside...) tolse le due ore
>supplementari...
>E il progetto pilota PSSC si estinse, *senza che nessuno al Ministero
>pensasse mai a tirarne le somme*.

E adesso non esiste neanche una scuola superiore che adotti quel
metodo, o qualche insegnante ha continuato comunque ad utilizzarlo?
Received on Tue Aug 23 2005 - 22:13:51 CEST

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