"Giulio Severini" <fenice1976_at_hotmail.com> ha scritto
> Avete anche voi difficolt� nel parlare di fisica con chi conosce solo
> la fisica di liceo e non se ne interessa da anni?
Usando una bella metafora, l'apprendimento e' un processo plastico, che
modifica irreversibilmente il modo di pensare di chi lo sperimenta. Per
realizzare questo, tuttavia, occorre lavoro.
La divulgazione spesso indulge nell'uso di schemi gia' noti, evitando
accuratamente di avviare quel processo di apprendimento perche' costerebbe
certo fatica (e i lettori, si sa ...) e spazio prezioso.
Per questo motivo ormai credo che per la divulgazione scientifica il luogo
d'elezione sia la scuola, o al limite siano quegli ambiti in cui il lettore
svolge un ruolo attivo (libri con esercizi, ecc.).
Da evitare al massimo TV, libri e giornali. Al piu' si puo' fare
informazione, ma voglio vedere come spiegare al pubblico che la sonda WMAP
ha mostrato che "l'Universo e' piatto".
Parlare di fisica a chi non ne conosce nemmeno i meccanismi puo' rivelarsi
non solo inconcludente, ma disastroso.
Ho appena provato sulla mia pelle cosa significa recarsi da un osteopata per
un mal di schiena e sentirsi dire una valanga di fesserie new age, ottenute
mescolando "idee" tratte da libri divulgativi, schemi mentali meccanicistici
e condite con una buona dose di presunzione di poter capire veramente come
funziona il mondo.
Ecco il guaio: ti ritrovi le idee che magari faticosamente cerchi di
divulgare in bocca a gente che le usa per il proprio tornaconto.
Meglio allora non divulgare nulla e anzi impedire che di certi argomenti si
scrivano libri.
Forse sto esagerando. e' che non mi e' ancora passata l'inc%%%%tura :-(
Ciao
--
Paolo Sirtoli
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Received on Wed Jul 27 2005 - 15:46:39 CEST