Re: Le materie scientifiche all'università e al liceo

From: Aleph <nospam_at_no_spam.com>
Date: Tue, 05 Jul 2005 10:05:32 +0200

Elio Fabri ha scritto:

...
> Aleph ha scritto:
> > ...
> > 1) anche limitandoci unicamente agli sbocchi nella ricerca: fisici,
> > chimici e astronomi (con tutta la complessit� derivante dalle numerosi
> > articolazioni interne che esistono in queste professioni) svolgono
> > mestieri molto diversi (molto spesso radicalmente diversi);
> Lasciando da parte i chimici, sui quali tornero' dopo, vorrei un po'
> chiarire questa storia di fisici e astronomi.

> a) Oggigiorno astronomi veri e propri praticamente non esistono:
> esistono astrofisici.

Non penso di condividere il tuo giudizio.
Certamente l'astronomia moderna, non da oggi ma da quasi due secoli, ha
allargato i propri orizzonti ben al di l� dei confini angusti
dell'astronomia posizionale: l'astronomia oggi non � solo indagine
osservativa dei fenomeni celesti ma anche, e soprattutto, interpretazione
di quest'ultimi alla luce delle leggi della fisica.
Per questo motivo la formazione di un astronomo moderno non pu�
prescindere da una solida conoscenza della fisica, ma da questo ad
identificare "tout court" astronomi ed astrofisici, a mio parere, ce ne
corre.
Chi sono gli astronomi (moderni) e quali sono le loro peculiarit�
identificative e distintive?
Beh, io direi che oggigiorno gli *astronomi* sono coloro che, in ambito
astronomico, si occupano prevalentemente di effettuare osservazioni (con
strumenti a terra o nello spazio) mettendo a disposizione il frutto del
loro lavoro alla comunit� scientifica degli *astrofisici*, che ha il
compito di leggere i dati in chiave interpretativa.
E' chiaro che la mia categorizzazione � un po' forzata, poich� esistono
numerose figure di ricercatori "border line" che fanno in pratica entrambi
i mestieri (quello dell'osservatore e quello dell'interprete) ma,
soprattutto nei grandi osservatori e nelle missioni spaziali pi�
sofisticate, vi � spesso (frutto anch'essa della tendenza inesorabile alla
specializzazione) una distinzione abbastanza netta tra chi raccoglie i
dati e chi li interpreta.
Al Very Large Telescope dell'ESO, cos� come negli altri grandi osservatori
mondiali internazionali, si � diffusa ormai da tempo una modalit� di
lavoro in base alla quale *astronomi professionisti* presenti in loco
eseguono materialmente, sulla base di specifiche ben precise provenienti
da altri ricercatori, osservazioni i cui risultati vengono poi girati ai
committenti senza ulteriori interventi.
Lo stesso si pu� dire per buona parte degli osservatori laboratori
orbitanti: Hubble, Spitzer, etc.

> c) Per iniziativa della stessa Soc. Astron. Italiana non sono piu'
> state autorizzate altre lauree in Astronomia, perche' si e'
> riconosciuto che la formazione giusta per un "astronomo" era ormai la
> laurea in Fisica, con indirizzo astrofisico, come esiste in moltissime
> universita' italiane.

Mi sono laureato in fisica in questo indirizzo e sulla base della mia
esperienza personale posso affermare che, tranne rare eccezioni dipendenti
dal piano di studi prescelto, la preparazione di un astrofisico non �
sovrapponibile a quella di un astronomo.
Tanto per fare un esempio, prova a chiedere a un "astrofisico medio"
fresco di laurea di indicarti dove si trovano le Pleiadi: otterrai nella
gran parte dei casi risposte imbarazzanti.

...
> Percio' in tutto il discorso la laurea in Astronomia e' da cancellare.

Per quanto detto sopra ovviamente non posso che dissentire.
E assieme a me dissentono dal tuo giudizio (un po' troppo netto) gli
ordinamenti degli studi superiori di molti stati scientificamente
sviluppati (tra cui gli Usa) in cui sono previsti, lauree, master e
dottorati in astronomia.

> > ...
> > Ma tu vivi in Italia?
> > Hai idea di quanti laureati in Chimica farebbero carte false per un
> > posto del genere?

> Capisco le ragioni per cui inviti Francesco a tenere i piedi per
> terra; pero' anche lui avra' il diritto di dire che non gli piacerebbe
> passare il tempo a fare analisi in un'industria.
...

Hai letto il suo ultimo post?
La giovane et� di Francesco unita a tanta ingenua disinformazione
(Chimica astronomica? Nanotecnologie per le scienze dell'universo???) da
un lato fanno tenerezza, ma dall'altro lato possono essere molto
pericolose (per lui).
Innanzitutto perch�, come credo concorderai, la monomaniacalit� sembra
essere una caratteristica tipica (con qualche rara eccezione) del
ricercatore di successo: in genere quando si parte con affermazioni del
tipo: "Mi piace tutto allo stesso modo" e non si individua una preferenza
spiccata verso un ambito ben preciso non � buon segno.
E poi perch� in tale indeterminatezza � molto facile sbagliare scelta per
poi pentirsene quando magari � troppo tardi.

> Ci sono tanti ragazzi che badano solo a dove si guadagna di piu'; se
> lui ha interessi diversi, che c'e' di male?
> Magari cambiera' crescendo, ed e' anche giusto non alimentare sogni
> infondati; pero' se non si sogna un po' alla sua eta', allora quando?

Ma certamente, figurati se intendo contestare i sogni e le aspirazioni di
un ragazzo poco pi� che adolescente.
Solo che la scelta della facolt� ha anche (in prospettiva) delle
inevitabili conseguenze pratiche ed esistenziali e andrebbe fatta
disponendo, nei limiti del possibile, di informazioni complete e oneste.

> > Non ho capito se con le tue precisazioni volevi smentire qualcuna
> > delle mie affermazioni, perch� se � cos� direi che hai ottenuto
> > l'effetto opposto. Anche la tua esperienza, come tantissime altre,
> > dimostra infatti che la gran parte dei laureati in fisica, soprattutto
> > nel nostro Paese, nella vita far� di tutto fuorch� occuparsi di
> > ricerca, che normalmente � la molla primaria che spinge le matricole a
> > iscriversi a tale corso di laurea.

> Tutto vero, ma vorrei spostare un po' l'equilibrio che tu metti troppo
> (secondo me) sulla specializzazione.
> A mio parere ancor oggi (non so quanto durera' in futuro) un fisico
> riceve una formazione di base che lo rende piuttosto flessibile.
> E' anche per questo che riesce a fare lavori diversi, non
> necessariamente avvilenti, anche se non direttamente attinenti agli
> studi che ha fatto..
...

Credo che questo (come sostiene Joseph K. nel suo intervento), sia in
realt�, almeno oggi e nel nostro Paese, un mito.
Io posso dire per esperienza personale che gi� a partire dai pimi anni 90'
il laureato in fisica veniva visto, soprattutto il fisico teorico,
laureato magari con una tesi esotica, come una sorta di marziano che
suscitava da un lato simpatia, dall'altro diffidenza.
E normalmente risultava sempre una seconda scelta dopo gli ingegneri.

Saluti,
Aleph




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Received on Tue Jul 05 2005 - 10:05:32 CEST

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