Fra wrote:
> se questa formula mi da la velocit� nel punto X (partendo da Xo)
Non e' che il corpo (punto materiale) "parta" da X0, semplicemente
chiamiamo X0 la coordinata della posizione occupata dal corpo
al tempo 0 s.
> V^2 = Vo^2 + 2a (X-Xo)
>
> .... anche questa dovrebbe darmi la velocit�:
>
> V = Vo+at
>
> Che differenza c'�?
Che, supponendo il moto unidimensionale e uniformemente accelerato,
dovendo calcolare la velocita' V al tempo t quando la coordinata di
posizione e' X, se si conoscono V0, X, X0 e a conviene usare la prima
formula, se si conoscono V0, t e a conviene usare la seconda.
Attenzione pero' che dalla prima formula la velocita' si puo'
determinare solo a meno del segno.
Incidentalmente, io la prima formula non la ho mai imparata a memoria,
se necessario preferisco ricavarmela.
> Ti chiedo un'ultimo chiarimento: sto facendo alcuni esercizi per prendere
> dimestichezza con questi problemi ma non capisco quando distiguere il moto
> ad una ed a due dimensioni; intendo: ho capito che nel moto a due dimensioni
> influiscono due tipologie di moto (unif ed accelerato) su due vettori ... ma
> io non riesco a distinguerli.
Mi sa che stai facendo un po' di confusione :-)
Se intendi riferirti a un moto parabolico, come puo' essere quello
di caduta libera nel campo di gravita', questo e' effettivamente
bidimensionale, ma non e' vero il viceversa, cioe' non e' vero
che ogni moto bidimensionale e' parabolico.
Semplificando un po', il moto di un corpo (rappresentabile come
un punto materiale) si dice unidimensionale se la posizione ad ogni
istante di tempo e' univocamente determinata specificando un solo
valore numerico cioe' la sua coordinata di posizione.
Questo accade ad es. per un moto rettilineo (si puo' ad es. far
corrispondere alla posizione istantanea del p.m. una coordinata
cartesiana sulla retta) o per un moto circolare.
Invece diciamo che il moto avviene in due dimensioni se per
specificare la posizione del corpo a un dato istante di tempo
occorre assegnare due valori numerici, ad es. per descrivere
il moto di un p.m. che avvenga in un piano si possono usare
le due coordinate cartesiane nel piano, analogamente e' un
moto in due dimensioni quello di un p.m. vincolato a muoversi
su una superficie sferica.
L'estensione al caso di tre dimensioni dovrebbe ora essere ovvia.
> Una palla di neve che scende da una montanga in pendenza; quali sono i due
> moti che agiscono sulla palla?
>
> m. uniforme? la x, � dato da???
> m. unif accelerato? la y, � dato da??? l'accelerazione provocata dalla
> pendenza della montanga????
Non e' un esempio felicissimo dato che la massa della palla di neve
varia durante il moto, inoltre nella descrizione del moto della palla
di neve sono importanti le sue dimensioni, quindi non si puo'
rappresentare la palla di neve come un punto materiale
Se consideriamo una sfera rigida che rotola senza strisciare
lungo un piano inclinato, il moto risultante si potra' ad es. descrivere
come composizione di un moto rettilineo uniformemente accelerato
del centro della sfera e di un moto di rotazione (non uniforme)
intorno a un asse orizzontale passante per il centro istantaneo della sfera.
Il moto rettilineo uniformemente accelerato del centro della sfera,
cher avviene lungo la direzione del piano inclinato, a sua volta si
potrebbe ad es. descrivere come composizione di due moti
uniformemente accelerati, uno in direzione orizzontale e uno in
direzione verticale.
Ciao
--
Giorgio Bibbiani
Received on Mon Jun 27 2005 - 08:34:16 CEST