Re: Temperatura massima raggiunta bruciando "qualcosa"

From: Soviet_Mario <SovietMario_at_CCCP.MIR>
Date: Fri, 20 Sep 2019 11:57:48 +0200

On 19/09/2019 20:30, Gino Di Ruberto IK8QQM - K8QQM wrote:
> Il giorno giovedì 19 settembre 2019 11:48:03 UTC+2, Soviet_Mario ha scritto:
>> .....
>> Il "riciclo" della plastica e gomma è una di quelle aree
>> dove la discrepanza tra la narrazione (e il comune sentire)
>> e la realtà è più marcata e dolente.
>> ......
>
> Mario, grazie sempre per i tuoi preziosi approfondimenti.
>
>>> (Se ricordi la nostra discussione del 2012, non sono nemmeno un sostenitore dei termovalorizzatori ma delle torce al plasma.)
>>
>> purtroppo no, se me trovi e linki magari la rileggo, per
>> capire se ho cambiato idea o meno, mi incuriosisce la cosa :)
>
> OK. :-)
> Il thread è questo.
> https://groups.google.com/d/msg/it.scienza.fisica/fTQYllD3X_E/PMmBuKjukgIJ
> Ciao, buona serata.


ciao, ho rileggiucchiato : così come la prima volta, si è
verificato lo stesso equivoco :)
Se sento parlare di termovalorizzatori, inceneritori o
combustori in genere, a me automaticamente viene in mente
l'impiego di ARIA come ossidante.

Diversamente se mi parlano di pirolisi, cracking, syngas e
gassificazioni, etc, allora penso ad altro, come nel caso
specifico.

Tempo fa avevo letto la proposta dell'uso di IDROGENO (in
surplus da fonti rinnovabili) come trattamento per
effettuare (secondo i casi) sia gassificazione sia/oppure
"liquefazione" di rifiuti più vari (l'acqua non osta ergo
non serve nemmeno levare l'umido).

L'idrogeno a T abbastanza alta (quanto non so ... 800 ? 900
?) è un reagente versatilissimo adatto ad estrarre tutto
l'utile da rifiuti qualsiasi, purché usato in largo eccesso
e anche ad alta pressione (a quelle T si agisce di forza
bruta e non serve la catalisi, ergo niente rischi di scarsa
durata dei catalizzatori). La presenza di vapore
surriscaldato aiuta in caso si operi a T tali da formare
anche carbone, per recuperarlo

A seconda della drasticità del trattamento, il mix in
alimentazione vedrebbe tutti gli elementi volatilizzabili (i
"non metalli") portati alla loro minima valenza negativa

O => H2O
S => H2S / SOx(2-) se ci sono ceneri metalliche
C => CH4
P => PH3 (non proprio facillima) / PO4(3-) se ci sono ceneri
metalliche
Cl => HCl / Cl(-) se ci sono ceneri metalliche

e una notevole parte dei metalli (escluso magnesio e
alluminio), ergo Fe, Zn, Cu, Pb, Sn, Ni => tutti quanti
ricondotti a metalli liberi, più o meno coesi o
pulverulenti, qualora ossidati.

Tutta la prima lista è fatta o di minerali "inerti" nelle
ceneri oppure di idruri volatili, tra l'altro molto facili
da separare, o per condensazione (H2O, che sarà di sicuro
una frazione imponente) o per "scrubbing" basico (H2S, HCl,
eventuali tracce di SO2

Il fatto di lavorare in fase GAS (omogeneo) rende lo
scrubbing facile, veloce e quantitativo.
Anche il recupero dell'idrogeno residuo potrebbe essere
fatto, anche se non necessario forse (aumenta il potere
calorifico del gas)


Regolando P, T, tempi di contatto e la stechiometria
(rapporti rifiuti/H2), si può massimizzare la resa in
frazioni liquide (idrocarburi più pesanti del metano, che è
il prodotto più stabile "termodinamico" tra C e H).

I liquidi sono considerati più pregiati e comodi per la
attuale "mobilità" con motori a combustione. Ma imho la
maggiore pulizia di una gassificazione completa sarebbe
auspicabile.


Ora non ho dati (e anche li avessi non saprei farci conti),
ma spannometricamente credo che una pirolisi riducente
"convenzionale" (non mediata da fonti elettromagnetiche)
potrebbe essere più economica rispetto all'uso di torce RF o
microonde. Però non so : non saprei nemmeno come stimare
l'efficienza del trasferimento di energia delle em al
plasma, non so i tempi di contatto né niente. Non ho mai
letto di impianti ad alta potenza di tal genere fatti per
gestire molte Ton al giorno diciamo.

Anche gestire flussi di Ton di H2 compresso non sarebbe uno
scherzo cmq. Ci vorrebbero dei bei elettrolizzatori e
qualche accumulo.


P.S.
nell'ottica della decarbonizzazione di tutte le filiere, non
sarebbe male nemmeno prevedere un qualche processo inverso a
quel che facciamo noi : che emulasse una RI-FOSSILIZZAZIONE.

Questo si potrebbe fare con una pirolisi "secca", senza
ossidanti (aria) aggiunti, senza idrogeno (o col minimo di H
necessario a desossigenare ma non oltre) aggiunto, e
possibilmente pure col minimo di acqua (miscele ben seccate
a caldo).
Una pirolisi spinta di questo genere e prolungata tende a
formare (oltre a frazioni gassose stabili tipo gli
onnipresenti CO2 e CH4 e un po' di CO) anche MOLTO CARBONIO
elementare in forme più o meno amorfe.
Il carbonio è idoneo ad essere "stoccato" a tempo
indeterminato o usato come materiale da costruzione eterno.
L'idea è stata anche proposta (in che forma esattamente non
ricordo) da Rubbia. L'importante sarebbe garantirci sulla
grana cristallina di questo carbonio antropogenico, non
vorremmo ritrovarci sepolti in nanoparticelle in grado di
penetrare ovunque. Sarebbe uno dei pochi processi carbon
NEGATIVE a tempo illimitato (laddove ad es. una foresta che
cresce è certamente simile, ma non per sempre, perché dopo
qualche secolo il carbonio torna CO2).


> --
> Gino Di Ruberto, IK8QQM
> (american callsign K8QQM),
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>


-- 
1) Resistere, resistere, resistere.
2) Se tutti pagano le tasse, le tasse le pagano tutti
Soviet_Mario - (aka Gatto_Vizzato)
Received on Fri Sep 20 2019 - 11:57:48 CEST

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