Il 14 Giu 2005, 14:57, "Massimo Boninsegni" <cimmy_at_shaw.ca> ha scritto:
>
> Non e' il mio campo, ma evidentemente nulla di quanto sopra e'
> ritenuto sufficientemente importante o signficativo dalla comunita' per
> intraprendere tale ricerca in grande scala. Mi ripeto: non e' detto che
> debba essere cosi' per sempre. E' "sufficiente" (non so quanto
> probabile, ahime') che qualcuno riesca a
> riprodurre l'esperimento di P&F (o in ogni caso la parte piu'
> significativa) in modo piu' convicente.
Non ho trovato l'articolo di Repubblica, ma ho trovato una fonte
che parla dello stesso tema:
www.bioforum.it/newsletter/002_2005_tutta.pdf
si tratta di un sistema per la generazione di neutroni
veloci di cui non viene fornita alcuna specifica tecnica,
quindi potrebbe trattarsi di tutt'altro, l'unica cosa che viene
sostenuta, negli altri articoli che parlano di questo prototipo,
e' che sfrutta un fenomeno di fusione nucleare su piccola
scala. Un acceleratore di deutoni. Sempre cercando si trova
che questo processo fu ottenuto nel 1925 da Rutherford ed Oliphant
ed Harteck. Suppongo accelerando deutoni. Sulla traccia di quei
primi esperimenti altri acceleratori sono stati costruiti nel tempo,
ad esempio ne esiste uno a Frascati:
http://www.fusione.enea.it/LABS/FNG/detail_it.html
Tipicamente l'efficienza di questi processi di accelerazione
non dev'essere molto elevata: anche perche', in effetti, se fosse il
contrario
piu' d'uno avrebbe pensato di usare il calore di fusione per alimentare
l'acceleratore. Tutto questo pero' non e' contro l'eventualita' che processi
di non equilibrio in materiali solidi possano produrre su piccola scala
quel surplus di energia necessario per la fusione.
> Saluti,
>
> Massimo
> --
> Massimo Boninsegni
> Department of Physics
> University of Alberta
> www.ualberta.ca/~massimob
>
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Inviato via
http://arianna.libero.it/usenet/
Received on Fri Jun 17 2005 - 18:04:02 CEST