anneseantonia_at_libero.it ha scritto:
> Salve a tutti,mi aiutereste per favore con questo quesito per il mio
> esame di Fisica?
>
> Non sono sicura se la mia soluzione sia esatta!
> Come interviene il concetto di simultaneità nella misura della
> lunghezza di un oggetto?
Io ti aiuto, pero' tu cambia set di caratteri (iso-8859-1 e' meglio di
utf-8), e meglio ancora, non usare lettere accentate.
Guarda che schifezza mi tocca leggere...
> Quando misuriamo lunghezza di un oggetto, se lâoggetto è
> fermo, ossia noi e lâoggetto siamo nello stesso sistema di
> riferimento cioè quello del corpo a riposo, possiamo annotare,con
> tutto comodo, le posizioni delle due estremità dellâoggetto e
> poi fare la differenza. Se esiste un moto relativo tra noi e
> lâoggetto, le due registrazioni vanno fatte simultaneamente.
> Dato che la simultaneità è un concetto relativo che dipende cioè
> dallo stato di moto dellâosservatore, e che la misura di un
> oggetto in moto implica la simultaneità se ne conclude che anche la
> lunghezza è una quantità relativa. Quindi un osservatore solidale
> con lâoggetto in moto misurerà la lunghezza propria L0
> dellâoggetto ossia lâeffettiva lunghezza
> dellâoggetto mentre tutti gli altri osservatori inerziali in
> moto relativo parallelo a quellâoggetto misureranno una
> lunghezza più corta L detta lunghezza contratta data da L = L0/ γ
> con γ detto fattore di Lorentz.
Va quasi tutto bene, ma c'e' qualche punto dove bisogna chiarire meglio.
> Se esiste un moto relativo tra noi e l'oggetto, le due registrazioni
> vanno fatte simultaneamente.
Diciamo che se l'oggetto e' in moto rispoetto a noi, dobbiamo
_definire_ che cosa intendiamo per lunghezza.
Quella che dici e' una possibile definizione, se vuoi anche naturale.
Ma e' una definizione.
> Dato che la simultaneita' e' un concetto relativo che dipende cioe'
> dallo stato di moto dell'osservatore, e che la misura di un
> oggetto in moto implica la simultaneita' se ne conclude che anche la
> lunghezza e' una quantite' relativa.
Questo fatto, sebbene vero, non e' cosi' ovvio come lo fai sembrare.
Lo sembra solo perche' lo esprimi in parole, ma la dimostrazione non
e' affatto banale.
Nel seguito, se invece di scrivere:
> Quindi un osservatore solidale ...
> mentre tutti gli altri osservatori inerziali in
> moto relativo parallelo a quell'oggetto misureranno una
> lunghezza piu' corta L detta lunghezza contratta data da L = L0/gamma³
> con gamma detto fattore di Lorentz.
tu avessi scritto:
"Einstein dimostra che un osservatore solidale ecc."
mi piacerebbe di piu'.
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Elio Fabri
Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
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Received on Tue Jun 14 2005 - 21:39:54 CEST
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