rileggendo il mio post in effetti � un po' un accozzaglia; volevo dire
qualcosa (non molto definita) di diverso.
Forse parlando dei principi della termodinamica, di lavoro e calore il
discorso sarebbe stato pi� pertinente.
Per la mia tesina basterebbe parlare di questi concetti dell' energia visto
che risalgono al periodo giusto ed il loro utilizzo era diffuso anche nella
societ� borghese.
per� io mi chiedo fino a dove ci si � spinti per spiegare la natura dell'
energia.
notato che le cose cadono sulla terra per la forza di gravit�, misurata la
relazione tra massa distanza e intensit� di questa forza, cosa genera questa
forza? Perch� le masse o due magneti o due oggetti carichi elettricamente (e
perch� questi si caricano in due modi diversi, perch� due) devono attrarsi?
dire che lo fanno per definizione non � gratificante.
Al big bang ho appioppato dei dubbi sull' entropia e sulla conservazione
dell energia senza considerare quello che � la teoria scientifica (forse di
nessuna delle tre cose).
Probabilmente svolgendo in questi giorni lo studio ordinario di liceo capir�
qualcosa in pi�.
Giorgio Pastore wrote:
> In fisica ci sono voluti almeno due secoli per arrivare ad una
> definizione decentemente chiara del concetto di energia che ne include
> la misurabilita'.
> In vari contesti si parla di qualcosa a cui si da' il nome di "energia"
> in maniera del tutto incontrollata, evocativa ma anche assolutamente
> vuota di significato perche' non riconducibile a nulla di chiaramente
> misurabile.
> Io considero questo un abuso di linguaggio. Non una connessione.
per energie io contavo: gravitazionale, magnetica, cinetica, l' attrazione
nucleare, elettrica.
Visto che queste energie possono trasformarsi le une nelle altre, mantenendo
costante la somma globale delle loro entit� (spiegabile questo anche tramite
l' inserimento del concetto di energia potenziale), mi sembra che ci sia un
ruolo dell' energia simile a quello della legge dei grandi numeri in
statistica ("nulla si crea o si distrugge ma si trasforma" vs "al crescere
delle prove, il verificarsi di un evento tende ad uguagliare la sua
probabilit�").
In questo ultimo anno di studi la massa � diventata energia, lo studio di
animali � diventato tramite l' ecologia flusso di energia tra ecosistemi...
L' energia mi sembra diventata garante universale di una certa coerenza
degli avvenimenti.
Per questo mi piaceva confrontarlo con le intuizioni di altri pensatori,
anche se magari in modo improprio, che hanno visto nella volont� o nell
energia vitale una costante che rende plausibili gli eventi.
Giorgio Pastore wrote:
> > in letteratura energia come capacit� umana di
> > trascendere il comportamento automatico, l' ispirazione, la genialit�
> > (questo � il pezzo forte!).
>
> Mi spiace ma non vedo il nesso con il concetto di energia in fisica :-(
L' energia etimologicamente viene definita come ci� che genera il movimento
(fisicamente, almeno nella prima definizione classica, la capacit� di un
corpo di compiere lavoro).
Ci� che si pensa essere una caratteristica umana (forse non solo umana),
cio� quella di imparare, quella di essere creativi, sembra qualcosa di
diverso dal ricevere uno stimolo e dal reagirvi secondo schemi preordinati.
Il tempo tra la ricezione dello stimolo sensoriale e l' interpretazione
dello stesso � stato oggetto di interesse per gli intellettuali dal '700.
L' energia umanisticamente parlando pu� essere intesa come quel qualcosa di
umano (nascosta in qualche remoto anfratto degli intrecci molecolari del
cervello) conpresente all' atto creativo, come lo � l' energia fisica nel
lavoro. Non so poi se questo � un collegamento solo lessicale o se la
creativit� fa consumare pi� nutrimento all' organismo.
> 2) In un sistema di due corpi, se uno aumenta la velocita', il
> potenziale gravitazionale diminuisce (aumenta in valore assoluto ma, con
> le convenzioni usuali e' negativo e quindi in realta' diminuisce)
si.
Grazie per i consigli.
Per il resto avevo le idee dichiaratamente confuse, anche se forse non cos�
tanto come mi sono espresso.
Parlando di energia, energia che si trasforma, conservazione a me sembra di
usare concetti abbastana estranei che nel pronunciarli meriterebbero un
sacco di note di commento, o meditazioni piu' lunghe.
Mi riservo pi� avanti di poter chiedere qualche altro chiarimento.
ciao
eugenio
Received on Mon Jun 13 2005 - 14:40:51 CEST
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